Il Cavall Marì ospita da ieri la mostra "Progetto-Utopia", la pubblicistica delle neo-avanguardie inglesi, visitabile sino al 21 ottobre
ALGHERO - Il Cavall Marì ospita da ieri la mostra “Progetto-Utopia: «Living Arts» e «Archigram» la pubblicistica delle neo-avanguardie inglesi”, visitabile sino al 21 ottobre.
L’esposizione, curata dalla Facoltà di Architettura, celebra le due riviste londinese degli anni ’60 e ’70 del ‘900, punto di riferimento culturale delle neo-avanguardie architettoniche e artistiche londinesi, lungo un tracciato audiovisivo che ne ripercorre la genesi e gli esiti.
Gli architetti di quegli anni iniziano a cogliere l’esigenza di adattare l’architettura ad una società in continua evoluzione, in grado di concepire il movimento di flussi e persone, cose ed informazioni. In questo passaggio da una scienza statica ad un’architettura “vivente”, meno materiale e più virtuale, il movimento inizia ad approfondire le prime nozioni ed elementi che si riferiscono alla scienza informatica.
All’ inaugurazione sono intervenuti il preside della Facoltà Giovanni Maciocco e il curatore della mostra, il docente Alessandro Fonti. «E’ una mostra fortemente voluta e in parte anche finanziata dagli studenti, a sottolinearne l’importanza di una corrente che ha colto l’esigenza di un’architettura che si dà come processo e non come finita», ha commentato soddisfatto Forti, già responsabile della stessa esposizione a Venezia nel 2002.
Il professore non ha dimenticato di ringraziare il contributo del Comune di Alghero, dell’associazione Arkimastria (Associazione Studentesca Architettura e Pianificazione) e, in particolare, la preziosa collaborazione di Maddalena Mameli e dei neo architetti Giuliano Cosseddu, Antonello Ragnedda e Giacomo Alessandro, che si sono occupati dell’allestimento.
In conclusione, il concerto jazz “Albert Ayler’s Ghosts” di Raimondo Dore, a conferma di una serata che per qualche momento ha regalato la sensazione di trovarsi in un altro luogo e tempo.