Alla professoressa che ha speso la sua vita negli studi della lingua catalana e algherese il prestigioso riconoscimento
ALGHERO - Lunedì, in occasione di San Michele, Patrono di Alghero, è avvenuta la premiazione per la 25esima edizione del premio letterario “Rafael Sari”. L’appuntamento annuale è stato celebrato nel Teatro Civico, a pochi passi dalla sede dell’Obra Cultural, associazione organizzatrice dell’evento. La serata presentata da Carlo Sechi, si è aperta con gli interventi preziosi di due personalità del mondo intellettuale sardo: Giovanni Sanna e Placido Cherchi.
Il primo, dopo aver accennato all’origine curiosa del nome della “Grotta della Vipera”, l’associazione in lingua sarda che festeggia in questi giorni la centesima pubblicazione, si è soffermato sull’importanza delle minoranze culturali e linguistiche. Uno studio recente delle Nazioni Unite ha rilevato che nell’arco di 40 anni, 6700 delle lingue parlate in tutto il pianeta scompariranno, così che il lavoro delle associazioni che ne difendono l’esistenza, assume ogni giorno un’ importanza sempre maggiore per contrastare l’effetto della globalizzazione linguistica.
Placido Cherchi, antropologo e saggista, ha voluto ricordare l’opera intellettuale di Francesco Masala, della collaborazione e reciproca ammirazione con uno dei più importanti poeti algheresi, Rafael Sari, a cui la manifestazione è dedicata.
Ai discorsi dei due importanti ospiti, è seguita la premiazione dei partecipanti divisi in diverse categorie, che ne hanno distinto l’età e il genere letterario. Il presidente della giuria, il professore Carlo Demartis, dopo aver spiegato i criteri di giudizio ha lasciato la parola a Carlo Sechi che ha proceduto con la consegna degli attestati di partecipazione.
La serata è proseguita fino alla premiazione finale da parte del presidente Pino Tilloca, che ha assegnato il primo premio alla poesia “La Raò”, di Maria Chessa Lai, già vincitrice della prima edizione della manifestazione. La ragione e l’isolamento che ha provocato nell’individuo è il tema dell’opera della poetessa catalana che si conclude però con lo spirito positivo rivolto al cuore, che, nonostante tutto, “continua a volare” e ad influenzare la vita degli uomini. Il secondo e il terzo premio sono, invece, andati a Carlo Usai con la poesia “Racolz”e ad Antonio Cossu con “El Suport”.
La sfilata di giovani e anziani partecipanti ha emozionato il pubblico presente a Teatro che ha seguito con entusiasmo e attenzione la serata che si è conclusa con i saluti e ringraziamenti generali. Uno, in particolare, alla vincitrice di quest’anno e di molte altre edizioni del premio “Rafael Sari”, Maria Chessa Lai, che ha speso la sua vita negli studi della lingua catalana e algherese, ma, soprattutto nel mondo della scuola come maestra che ha sempre trasmesso ai suoi alunni l’amore e l’importanza per le tradizioni linguistiche e culturali della propria città.
Nella foto il tavolo della giuria col presidente Carlo Demartis