G.M.Z.
20 settembre 2008
Casinò in Parlamento, per la Sardegna c´è Alghero
Presentato da alcuni senatori del PdL un disegno di legge, il numero 883, che se approvato permetterebbe l´apertura di una casa da gioco in ogni regione d´Italia
ALGHERO - Riprende quota la possibilità di aprire una casa da gioco in ogni regione italiana. Eventualità, ad Alghero, mai definitivamente tramontata seppur solo sognata.
E' la proposta di legge n° 883, presentata da alcuni senatori della PdL (De Angelis, Carrara, Fleres, Fluttero, Menardi, Piscitelli, Ramponi e Saro) che sulla materia hanno programmato per il mese di ottobre a Taormina, un convegno a cui prenderanno parte gli amministratori dei comuni aderenti all’Anit (Associazione nazionale per l’incremento turistico).
Le prime città candidate ad ospitare i casinò sono Acqui Terme, Alghero, Anzio, Bagni di Lucca, Capri, Lignano Sabbiadoro, Merano, Montecatini Terme, Rimini, Sorrento, Salsomaggiore Terme, Stresa, Viareggio e Taormina, tutte affiliate all'Anit.
«Anche in Italia occorre una regolamentazione delle case da gioco nelle condizioni analoghe a quelle degli Stati membri dell’Unione Europea», hanno dichiarato i politici, secondo i quali, la richiesta di aprire i casinò è mirata a contrastare le forme non autorizzate e clandestine e di tutela del consumatore, oltre a garantire importanti ricadute sul piano occupazionale e sullo sviluppo dell’indotto turistico e della valorizzazione del territorio.
Nel dettaglio il disegno, che permetterebbe dopo 40 anni dalla prima richiesta, se approvato, l’apertura delle nuove case da gioco, prevede le procedure di autorizzazione al comune (esclusi i capoluoghi di provincia) appartenenti ad aree la cui vocazione turistica risulti dimostrabile e che abbiano un idoneo complesso immobiliare da destinare a tale scopo o che abbiano già ospitato strutture similari.
Dell’apertura di un casinò nella città di Alghero se ne parla ormai da tempo immemorabile. Sarebbe certamente una nuova occasione per spingere l’economia locale. La location più suggestiva sarebbe potuta essere la rinnovata struttura dell’Ospedale vecchio, sui bastioni Magellano, ma di fresca assegnazione all’Università di Architettura. Strada aperta allora al Palazzo dei Congressi, più volte proposto da Giancarlo Piras e di recente da Francesco Sasso.
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