Movimento Arcobaleno di Stella Nascente
10 maggio 2004
Centro di Salute Mentale, sei ore al giorno non bastano
In casi di urgenza le famiglie non hanno alcun tipo di sostegno sanitario soprattutto se la criticità della situazione si verifica dopo le ore 14.00
Il Consigliere Comunale Ombretta Armani del Movimento Arcobaleno di Stella Nascente, continuando nell´ opera di monitoraggio della situazione della sanità ad Alghero, vuole denunciare una situazione gravissima che riguarda le persone con problemi di salute mentale. Nonostante le dichiarazioni fatte nel Consiglio Comunale aperto del 26 marzo ottenuto in seguito ad una mozione presentata dallo stesso consigliere, il Direttore Generale della AUSL n. 1 non ha ancora provveduto all´apertura del promesso Centro Diurno. E´ doveroso a tale proposito riferire un episodio verificatosi alcuni giorni fa: una mamma è stata aggredita da una figlia con grave disagio mentale riportando ferite al cuoio capelluto; la signora, costretta a rivolgersi alle cure dei sanitari, ha denunciato il fatto alle forze dell´ordine, preoccupata per la salute della figlia scappata dopo aver commesso il fatto e per la salute delle persone che eventualmente l´avessero incontrata.
La ragazza 28enne è stata poi ricoverata in Trattamento Sanitario Obbligatorio presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Sassari. Nei giorni precedenti l´accaduto la stessa madre aveva avvertito lo psichiatra che segue la figlia della particolare aggressività che ultimamente stava dimostrando, ma il medico non ha ritenuto recarsi al domicilio della paziente, molto probabilmente perché la situazione del centro di salute mentale è gravissima vista la carenza di personale. Ma quale possibilità di aiuto hanno le famiglie con presenza di disagio mentale che possono contare solo sul Centro di Salute Mentale che, aperto dalle 8 alle 14, non dispone di un servizio di emergenza di pronta disponibilità?
Eppure la normativa prevede che il Centro di Salute Mentale deve restare aperto almeno per 12 ore al giorno e deve garantire dei precisi servizi a tutela dei malati e delle famiglie. Ad Alghero il CSM è aperto per 6 ore al giorno e i medici presenti sono 2 a tempo pieno, uno che si occupa anche di Villa Segni e uno che fa ambulatorio solo due volte alla settimana. E´ chiaro che in casi di urgenza le famiglie non hanno alcun tipo di sostegno sanitario soprattutto se la criticità della situazione si verifica dopo le ore 14.00. Ma anche quando si verifica entro la mattinata il personale medico, già subissato di appuntamenti, non ha il tempo materiale per poter gestire le urgenze nel modo dovuto. Eppure continuiamo a ripetere che esiste un locale pagato fior di quattrini e acquistato nel 99 per l´apertura di un day hospital; il locale è sempre chiuso e mai utilizzato. Qualche giorno fa il gruppo promotore della difesa dei diritti dei malati di mente facente parte dell´ associazione Il Labirinto ha avuto un incontro con Dott. Scanu (molto probabilmente informale perché lo stesso assessore algherese alla sanità non ne era al corrente) durante il quale il Direttore Generale ha ribadito l´imminente apertura del day hospital. Se anche cosi fosse ci si chiede: A cosa servono due "mezzi servizi"?
Intanto non si riesce a capire cosa si intenda per imminente apertura visto che già il 26 marzo si è parlato di apertura immediata. Si tratta forse di sole promesse considerato il momento politico particolare?
L´associazione Il Labirinto, sostenuta dal Movimento Arcobaleno di Stella Nascente e dalla Caritas Diocesana, chiede che vengano rispettate le norme contenute nel Progetto Obiettivo nato per tutelare la gravissima situazione in cui versano le famiglie con portatori di disagio mentale, malattia che può coinvolgere chiunque e che è la più devastante non solo per il paziente ma soprattutto per i familiari.
Un CSM aperto per sole sei ore e con personale ridotto all´osso non può essere un punto di riferimento per tutte le persone che hanno bisogno di tale struttura per cui è necessario potenziare tale servizio con nuovo personale e aumento delle ore d´apertura; inoltre è fondamentale l´apertura del Centro Diurno così come prevede la normativa, come struttura semiresidenziale con funzioni terapeutico-riabilitative, che porterebbe finalmente a far uscire dall´isolamento e dall´angoscia le famiglie coinvolte.
La stessa amministrazione comunale e l´assessore ai servizi sociali Dott. Francesco Carboni si stanno impegnando per l´apertura del centro diurno proprio perchè la riabilitazione e il
reinserimento sociale sono gli obiettivi che devono sancire l´efficacia del trattamento e sono strumenti potenti di terapia della malattia mentale. Solo così le famiglie potranno trovare un po´ di respiro per fronteggiare il disagio mentale che è una malattia tra le più drammaticamente coinvolgenti.
Se l´episodio di cui si è parlato prima si fosse risolto in maniera drammatica si sarebbe ripetuto qualcosa di simile al dramma verificatosi in cardiochirurgia a Sassari e molto probabilmente si sarebbero ricercate responsabilità tra i medici e forse a rimetterei sarebbero stati proprio quelli che fanno salti mortali per poter svolgere la loro professione in modo esemplare.
Dobbiamo sentirci tutti moralmente coinvolti e lottare assieme per fare in modo che queste famiglie distrutte abbiano quel sostegno che consenta loro di affrontare il futuro con un briciolo di serenità.
Ricordiamoci che il disturbo psichico non è l´opposto di salute mentale, ma è una condizione in cui ciascuno di noi potrebbe trovarsi durante l´arco della sua vita.
Rinnoviamo l´invito all´amministrazione comunale e al sindaco Dott. Marco Tedde, quale massimo garante della sanità algherese, perché si unisca a tutti noi per sostenere con forza presso gli organi competenti che il fondamento etico della sanità pubblica dovrebbe garantire di più a chi ne ha più bisogno.
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