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S.A. 10:40
Il 3 a 4 maggio Monumenti Aperti a Sassari
Sono quarantasette i siti, cinque gli itinerari proposti per l’edizione 2025 di Monumenti Aperti. Come ogni anno, non mancano le novità. Tra queste, il ritorno al Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna”, alla Pinacoteca Nazionale di Sassari e al Centro di Restauro e Conservazione dei Beni Culturali di Li Punti
Il 3 a 4 maggio Monumenti Aperti a Sassari

SASSARI - Confermare la vocazione della manifestazione a farsi officina culturale di comunità grazie alle narrazioni, offerte da volontari e volontarie in molteplici forme espressive, che attivano momenti di incontro e scambio con la città e con le persone che la visitano. È l’obiettivo dichiarato di “Dove tutto è possibile”, il titolo scelto da Imago Mundi per l’edizione 2025 di Monumenti Aperti, iniziativa che da quasi trent’anni coinvolge nella sua rete un numero sempre crescente di amministrazioni locali e nazionali e che il 3 e 4 maggio torna a Sassari per la diciannovesima volta. Grazie al coordinamento dei promotori e lo sforzo organizzativo messo in piedi dall’amministrazione comunale, a iniziare dal settore Cultura, “Sassari Monumenti Aperti 2025” si annuncia particolarmente ricca e varia, con un numero straordinario di iniziative volte a valorizzare e far conoscere le bellezze della città e del suo territorio. Di fatto la tappa sassarese inaugurerà la prima edizione nazionale della manifestazione: presentata il 9 aprile in anteprima a Roma, nella sede dell’Anci, dal 3 maggio al 9 novembre Monumenti Aperti 2025 racconterà 800 monumenti in 87 città distribuite su 19 Regioni. Un risultato possibile grazie al finanziamento proveniente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale del Terzo Settore e della Responsabilità Sociale delle Imprese.

Come ogni anno, non mancano le novità. Tra queste, il ritorno al Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna”, alla Pinacoteca Nazionale di Sassari e al Centro di Restauro e Conservazione dei Beni Culturali di Li Punti, all’Episcopio della Diocesi che riapre dopo i lavori di restauro, al Villino Ricci tra viale Dante e via Asproni, alla Miniera dell’Argentiera e alla Frumentaria. Debutto assoluto per le visite al pubblico nell’ex Convento di via Sebastiano Satta, nell’Archivio Storico del Liceo “Margherita di Castelvì”, nei locali dell’Ex-MaTer e dell’Ex Colonia Campestre, nella Basilica del Sacro Cuore, oltre al percorso curato dall’Istituto Comprensivo Monte Rosello Alto e al compendio ferroviario di viale Sicilia.

Sono quarantasette i siti, cinque gli itinerari proposti per l’edizione 2025 di Monumenti Aperti. Viene riproposta la suddivisione in percorsi articolati e variegati, che suggeriscono ai visitatori numerosi siti e luoghi particolarmente rappresentativi, che raccontano la storia della città. All’interno del percorso “Nel cuore del centro storico” sono inseriti alcuni dei monumenti cittadini più significativi: Palazzo Ducale con le Stanze e le Cantine del Duca, la Cattedrale di San Nicola, il Museo Diocesano, l’Archivio storico diocesano, le chiese di San Michele e San Giacomo, il Palazzo dell’Insinuazione, sede dell’archivio storico comunale “Enrico Costa”, e il Palazzo di Città. Novità del 2025 per questo percorso sono la Pinacoteca Nazionale di Sassari e l’ex Convento di via Sebastiano Satta. «Sassari città turistica deve partire anzitutto da qui, dalla possibilità non episodica di mettere in mostra quanto di bello possiede, creando con il contributo delle società professionali e dell’associazioni culturale un circuito in grado di coinvolgere anche il sistema commerciale, agroalimentare, enogastronomico e mercatale nella possibilità di realizzare una città che non chiude mai le porte alle visitatrici e ai visitatori, e che allo stesso tempo immagina nuove occasioni per la propria cittadinanza di farsi comunità, di vivere la città e di condividere gli spazi pubblici», sostiene l’assessora alla Cultura e al Turismo, Nicoletta Puggioni. «Si potrebbero ripensare in quest’ottica delle partneship strategiche con altri attori istituzionali, economici, sociali e culturali – chiosa – per creare dei prodotti che ci rendano competitivi, dalla bigliettazione unica per le principali attrazioni al trasporto pubblico e ai collegamenti, tanto per fare degli esempi».
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