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Daniele Monachella al Civico di Sassari
“Un anno sull’Altipiano”. Inserito tra le celebrazioni per la Giornata della liberazione, il 24 aprile andrà in scena il recital musicale tratto dall´omonimo romanzo di Emilio Lussu con i brani originali di Andrea Congia e Andrea Pisu

SASSARI - Venerdì 24 aprile alle 12, al Teatro Civico di Sassari, “B-oghes&Ispantu produzioni” in collaborazione con “MAB Teatro” presenta “Un anno sull’Altipiano - Ho tanti ricordi come se avessi cento anni”. Il recital musicale è tratto dall'omonimo romanzo di Emilio Lussu, e prende spunto dall'esergo presente nel libro "Ho più ricordi che se avessi mille anni", di evidente rimando a "I fiori del male" di Baudelaire, il testo letterario fedele "amico" dell'autore durante la sua lunga permanenza sull'Altipiano di Asiago. L’adattamento teatrale e la voce recitante sono di Daniele Monachella, accompagnato dalle musiche originali di Andrea Congia alla chitarra classica e loop station e da Andrea Pisu alle launeddas e percussioni.
Al matinée scolastico sono invitati a partecipare gli studenti degli istituti secondari di primo e secondo grado della città di Sassari e della provincia, in occasione delle commemorazioni per l’Anniversario della Liberazione. Arrivano come fendenti le parole di un autore che si rivolta moralmente alla guerra e alla classe che la provoca. I suoni provocatori di chitarra, di launeddas e tamburi, notoriamente strumenti del folklore, intrecciano la narrazione e parlano in questo viaggio con suoni universali che rifiutano la belligeranza e le inutili stragi. Con il suo alto valore letterario, civile, identitario, storico e sociale, il memoriale traduce in esigenza artistica la volontà di tramandare attraverso il linguaggio performativo di prosa-musicale, il messaggio morale che vi è contenuto. E intende onorare la memoria del popolo sardo che con migliaia di vite umane pagò l'immane prezzo della Prima guerra mondiale. Protagonisti sono i Dimonios e gli eventi della trincea, la poesia del ferro e del cognac, del fuoco e del sangue.
Se è noto che i dominatori aragonesi vissuti in Sardegna definivano i sardi "Pocos locos y mal unidos", Emilio Lussu, nella sua analisi testuale sottolineava come, per la prima volta, i sardi furono coesi, seppur nella sventura delle trincee. Proprio perché unità, solidarietà e fratellanza furono i comuni denominatori che permisero agli sfortunati combattenti di trascorrere quei tre lunghi anni di guerra. Il pensiero collettivo dei "Diavoli Rossi" è raccolto sotto l'egida del motto "Forza paris" (Forza insieme). Il recital è realizzato con il patrocinio e contributo del Comune di Sassari, il patrocinio della Presidenza del Consigli dei Ministri “Struttura di missione per la commemorazione del Centenario della prima guerra mondiale”, il contributo di Fondazione di Sardegna Progetto "Passavamo sulla terra ... leggendo!" e per gentile concessione e Autorizzazione degli aventi diritto eredi Emilio Lussu.
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