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S.A. 11:05
Coldiretti Sardegna a Parma per difendere il cibo sano
Da tutte le province dell’Isola, agricoltori, allevatori, sindaci rappresentanti di Coldiretti Sardegna non sono mancati all’appuntamento per portare la voce di un territorio che vive di produzioni autentiche e di qualità
Coldiretti Sardegna a Parma per difendere il cibo sano

CAGLIARI - Una folta delegazione dalla Sardegna ha raggiunto Parma per unirsi alla grande mobilitazione di Coldiretti in difesa del cibo naturale e della sicurezza alimentare. Da tutte le province dell’Isola, agricoltori, allevatori, sindaci rappresentanti di Coldiretti Sardegna non sono mancati all’appuntamento per portare la voce di un territorio che vive di produzioni autentiche e di qualità. Un messaggio forte per dire no ai cibi sintetici e alla logica delle multinazionali che minacciano il futuro delle aziende agricole e dei consumatori. Un grande corteo pacifico e non di protesta ma per difendere soprattutto le nuove generazioni, guidato dal presidente nazionale Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo, ha attraversato la città fino alla sede dell’Efsa, l’Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare, ente che ha il compito di valutare l’immissione sul mercato dei nuovi alimenti. Un tema che tocca da vicino anche la Sardegna, dove il settore agroalimentare rappresenta un pilastro economico e culturale.

«In Sardegna produciamo eccellenze uniche al mondo, frutto della nostra storia e delle nostre tradizioni. Non possiamo accettare che il nostro modello agricolo venga messo in pericolo da cibi artificiali senza adeguati studi clinici sulla loro sicurezza» ha dichiarato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, ribadendo la necessità di difendere il settore dalle pressioni delle multinazionali e delle lobby. Alla mobilitazione hanno partecipato anche numerosi sindaci sardi, a partire da quelli dei comuni a forte vocazione agricola e pastorale, testimoni diretti delle difficoltà che gli imprenditori del settore affrontano quotidianamente. Una presenza significativa che ha dato ulteriore forza alla battaglia di Coldiretti per un’Europa che tuteli davvero agricoltori e cittadini, anziché favorire gli interessi delle grandi industrie alimentari.

«In piazza oggi c’è un intero mondo agricolo che non chiede favori, ma rispetto e tutele per un settore strategico. La Sardegna è presente a Parma perché sappiamo quanto la nostra agricoltura sia già messa a dura prova da burocrazia, crisi di mercato e cambiamenti climatici. Non possiamo permettere che si aggiungano altri problemi» ha aggiunto Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna. Tra i cartelli esposti dai manifestanti, slogan come “Cibo dalle campagne, non dai laboratori” e “I cittadini europei non sono cavie” hanno ribadito la posizione netta di Coldiretti contro la diffusione del cibo sintetico. Alla manifestazione hanno preso parte oltre 1000 comuni italiani, numerose associazioni come Codacons, Adusbef e Federbio, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni agricole europee Asaja (Spagna) e Fnb (Francia). A supporto della mobilitazione, anche la campagna digitale #facciamoluce, che mira a sensibilizzare i consumatori sui rischi del cibo sintetico e a promuovere un’alimentazione consapevole, radicata nella tradizione agricola italiana. Un messaggio chiaro e forte che dalla Sardegna vuole arrivare fino a Bruxelles: difendere il cibo naturale significa difendere il futuro delle imprese agricole, il benessere dei consumatori e l’identità del nostro territorio.
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