ALGHERO - «Con l’approvazione del Ddl 40, da parte della Maggioranza in Regione, dopo un anno di nulla assoluto, è stata avviata una mini “Non riforma” la quale, tra le altre cose, stabiliva che dal 1° gennaio 2026 l’Ospedale Marino sia gestito nuovamente dalla ASL e non più dalla AOU di Sassari.
Naturalmente non si fa alcun cenno al come, con quale personale e con quali risorse il nostro ospedale potrà migliorare i servizi che, da alcuni anni, l’Università ha dato prova di saper gestire al meglio». Le posizioni non condivise su sanità e ospedale Marino mandano in frantumi il "Progetto Alghero" e spaccano l'asse interno al consiglio comunale: dopo
Christian Mulas (Orizzonte Comune, presidente commissione Sanità), anche un altro consigliere, Massimiliano Fadda, si sfila e annuncia la sua assenza in occasione dell'incontro di martedì 11 marzo con l'assessore alla Sanità Bartolazzi. Rimangono per ora della partita - ma non può essere altrimenti considerate le delicate posizioni di Pd e M5s - i consiglieri Pirisi e Piccone; come l'assessora comunale Maria Grazia Salaris, in probabile imbarazzo dopo la dura e netta presa di posizione del gruppo civico
Noi Riformiamo Alghero.
«L’assessore Bartolazzi, il governo Todde hanno certificato l’irrilevanza di Alghero come città e la mancanza di peso politico che i nostri rappresentanti cittadini godono in Regione. A niente sono serviti gli interventi di tutto il Consiglio comunale, le perorazioni da parte di vari Comitati e l’audizione del 28 gennaio scorso a cui ho partecipato unitamente al Sindaco, alla Salaris ed a Mulas, presso la Commissione Sanità regionale, alla presenza della presidente dott.ssa Fundoni e Valdo di Nolfo. In quella circostanza - ricorda Fadda - abbiamo illustrato la nostra contrarietà a qualsiasi cambiamento che non fosse accompagnato da contestuali garanzie di efficienza ed operatività del nostro Ospedale Marino».
«A cose fatte, siamo stati riconvocati martedì 11 marzo “a babbo morto”. Naturalmente non andrò a Cagliari perché ritengo sia inutile farmi prendere nuovamente in giro da persone che hanno abbondantemente dimostrato la loro inaffidabilità, approvando una legge che non si occupa di migliorare i servizi offerti dalla Sanità ma si preoccupa invece di assegnare nuove poltrone ai vertici aziendali. Su Bartolazzi stendo un velo pietoso perché ha già dato ampia prova di quanto sia inaccettabile la sua gestione della Sanità sarda e la mancanza di rispetto nei confronti dei Sardi. Tutto questo non mi impedirà di seguire l’evolversi della situazione, con sempre maggiore decisione in quanto, indipendentemente dalle sigle che non mi interessano, vigilerò attentamente sulla sostanza, ovvero quale impatto, questa pseudo riforma sanitaria avrà sui servizi offerti».