Da una parte il consigliere regionale algherese di centro-sinistra Di Nolfo plaude la recente approvazione del ddl 40 sulla sanità e il trasferimento dell'ospedale Marino di Alghero all'Asl; dall'altra i dubbi e i quesiti del mondo associazionistico e soprattutto la contestazione della minoranza algherese che chiede una mobilitazione generale. Le dichiarazioni di Di Nolfo e Pais
ALGHERO - «L’Ospedale Marino "Regina Margherita", l’Ospedale Civile di Alghero e tutte le attività sociosanitarie di Alghero finalmente in una governance unica sotto la gestione dell’Azienda Socio-Sanitaria Locale n.1 di Sassari. Un passaggio fondamentale per rafforzare il sistema sanitario locale e migliorare i servizi offerti ai cittadini». A commentare positivamente l'approvazione del trasferimento del nosocomio algherese è il consigliere regionale Valdo Di Nolfo che ha sottolineato «l’importanza strategica di questa operazione, che consente la creazione di un Polo delle cure Algherese, unificando sotto la stessa governance l’Ospedale Marino, l’Ospedale Civile e tutte le attività sociosanitarie di Alghero. Questa scelta mira a una gestione più efficiente e integrata, volta a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria nel territorio di Alghero».
«Il ritorno dell’Ospedale Marino sotto la ASL n.1 garantisce un modello sanitario più sinergico, con una gestione unica delle strutture sanitarie algheresi. Questo percorso permetterà un potenziamento concreto delle attività sanitarie e socio-sanitarie territoriali, avvicinando ulteriormente il sistema sanitario alle esigenze dei cittadini. Permetterà inoltre investimenti sia infrastrutturali che di forza lavoro per iniziare a riequilibrare quel gap di investimenti sanitari che il nord - Sardegna subisce nei confronti del sud» spiega Di Nolfo, reduce dalla votazione fiume in Aula del Ddl 40 sulla riorganizzazione della sanità sarda voluta dalla Giunta Todde [
LEGGI]. Il consigliere regionale algherese assicura che «per garantire il mantenimento delle attività formative, il direttore generale della ASL n.1, il direttore generale della AOU di Sassari e il Rettore dell’Università degli Studi di Sassari proporranno all’Assessorato regionale della Sanità un protocollo attuativo d'intesa per l’ampliamento della rete formativa regionale».
L’obiettivo è quello di garantire una maggiore continuità assistenziale tra ospedale e territorio. E aggiunge che Il percorso di potenziamento dell’offerta sanitaria di Alghero passerà anche attraverso l’ordine del giorno da lui presentato sul"Piano strategico per il rilancio dei presidi ospedalieri di Alghero e Ozieri": «Il documento impegna la Giunta Regionale a prevedere investimenti infrastrutturali, il potenziamento dei servizi, l'innovazione tecnologica e il rafforzamento della dotazione organica. Attraverso questo ordine del giorno, la Giunta è chiamata ad adottare tutti i provvedimenti amministrativi necessari per un programma di investimenti infrastrutturali e innovazione tecnologica, a promuovere la ricerca scientifica, clinica e sperimentale per migliorare l’assistenza sanitaria, a potenziare la dotazione organica del presidio ospedaliero Alghero-Ozieri e a rafforzare l’integrazione tra ospedale e territorio, con particolare attenzione alle aree di ortopedia, traumatologia e riabilitazione».
E' senza sconti, dall'altra parte, la bocciatura della minoranza algherese e del presidente della Commissione Sanità Christian Mulas sullo stesso disegno di legge e in particolare sul caso del "Marino". Malumori e dubbi anche nel mondo dell'associazionismo per un cambio di gestione non compreso, alla luce delle recenti performance molto positive della struttura gestita da Aou. Da Forza Italia a Fratelli d'Italia fino alla Lega attaccano duramente l'esecutivo regionale per la decisione adottata ieri a Cagliari. «Ancora una volta la Giunta Todde e la maggioranza di sinistra-pentastellata hanno consumato un gesto di arroganza nei confronti dei cittadini sardi, questa volta facendo addirittura carta straccia del voto unanime del Consiglio comunale di Alghero che si è espresso, in maniera chiara ed inequivocabile, perché che l'ospedale Marino di Alghero rimanesse a guida AOU. Il voto di ieri, che squalifica ogni rappresentanza territoriale, risulta essere la consumazione di una vendetta politica che nulla ha di ragioni sanitarie» tuona Michele Pais.
L'attuale consigliere comunale della Lega e presidente uscente del Consiglio regionale ricorda come «a nulla sono serviti gli appelli della politica tutta algherese, dei comitati per tutela della salute, del personale sanitario, che chiedevano che non si andasse avanti con una scelta scellerata che avrà nefaste conseguenze sul livello di prestazioni sanitarie per tutto il nord-ovest della Sardegna».«Purtroppo l'odio politico e la sete di rivalsa hanno prevalso sul buon senso, consumando una squalificante vendetta politica nei confronti di chi aveva sostenuto una scelta che ha portato alla rinascita del polo ortopedico e riabilitativo dell’Ospedale Marino che in questi anni ha registrato numeri record rispetto al passato» continua Pais. «Per questa ragione serve che tutti i cittadini, senza colore politico, scendano in piazza per difendere una conquista sanitaria che si rischia rovinosamante di perdere, portando pericolosamente le lancette del tempo a 5 anni fa quando l’Ospedale Marino era destinato ormai alla chiusura». conclude Pais.