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Ryanair, Cagliari e tariffa unica: Pili in Procura
Ryanair alza la voce e chiede la cancellazione dell´addizionale comunale sui cieli della Sardegna, lasciando intendere che in caso contrario è pronta a cancellare Alghero dai radar. A distanza di tanti anni dalla sua presidenza, interviene Mauro Pili e annuncia apertamente l´interessamento della Procura della Repubblica
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ALGHERO - «Siamo dinanzi ad una giunta regionale che sta pensando, con uno stanziamento di ben 30 milioni, di svendere l'aeroporto di Cagliari alle lobby affaristiche finanziarie che sottobanco governano la Sardegna, attraverso enti pubblici e personaggi ben identificabili. Vi conviene usare quei soldi per incentivare la crescita dello sviluppo turistico attraverso le compagnie low cost, tutte le compagnie, senza monopoli, per far crescere la Sardegna». Ryanair alza la voce e chiede la cancellazione dell'addizionale comunale sui cieli della Sardegna, lasciando intendere che in caso contrario è pronta a cancellare Alghero dai radar. A distanza di tanti anni dalla sua presidenza, interviene Mauro Pili e minaccia apertamente l'interessamento della Procura della Repubblica.
Pili ripercorre gli anni d'oro dei trasporti low cost sull'Isola, con l'accordo del 24 gennaio del 2002 firmato a Dublino, il primo in Italia, uno dei primi in Europa, con una compagnia low cost, la Ryanair appunto: prevedeva, per undici anni, 30 rotte dalla Sardegna verso le capitali europee. Accordo che si rivelò strategico ed estremamente proficuo sopratutto per la Riviera del Corallo, interessata negli anni a venire ad un vero e proprio boom turistico con voli e viaggiatori anche in bassa stagione. «La mia azione - ricorda Pili - fu messa sotto processo per ben 15 anni dalla Commissione Europea in seguito alle denunce degli speculatori dei cieli, le grandi compagnie aeree pagate dagli Stati. Nel 2015 la Corte di Giustizia europea ha decretato: nessuno aiuto di Stato, ma solo sviluppo e occupazione. Quella mia azione, che dispiaccia o meno ai miei detrattori, portò in Sardegna milioni e milioni di turisti aprendo scenari insperati per la crescita del sistema economico legato al turismo
ora, per l'ennesima volta, la Regione sta tentando di mettere nuovi ostacoli a quel progetto, reiterando tasse a danno dello sviluppo del grande volano aereo delle compagnie low cost».
Mauro Pili però è convinto «che siamo dinanzi ad una giunta regionale che sta pensando, con uno stanziamento di ben 30 milioni, di svendere l'aeroporto di Cagliari alle lobby affaristiche finanziarie che sottobanco governano la Sardegna, attraverso enti pubblici e personaggi ben identificabili». L'ho già detto e lo ribadisco - attacca l'ex presidente della giunta regionale sarda - la svendita o la vendita dell'aeroporto di Cagliari è roba da codice penale. Al primo atto che verrà proposto, consumando di fatto il reato, mi recherò personalmente, come libero cittadino, alla Procura della Repubblica per depositare il dossier di tutti i documenti di cui dispongo». Ed ancora: «il mancato ripristino della Tariffa Unica, introdotta nel 2013 su mia proposta con un voto parlamentare unanime, facendo revocare i decreti che la impedivano, costituisce un regalo alla speculazione aerea, un danno incalcolabile all'Isola».
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