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Marco Balbina 13:52
L'opinione di Marco Balbina
I disabili possono solo aspettare
<i>I disabili possono solo aspettare</i>

I disabili possono aspettare sembra essere il motto del Governo Meloni. La nuova Legge sulla disabilità che doveva partire il 1° gennaio 2026 slitterà, con l’ultimo Milleproroghe, ancora di un anno, estendendo, dal 25 settembre 2025, la sperimentazione in atto ad altre undici province, compresa quella di Sassari. Si tratta di dare attuazione alle norme contenute nel decreto legislativo n. 62/2024 in attuazione, a sua volta, della legge n. 227/2021, recante la delega all’esecutivo (all’epoca il Governo Draghi) in materia di disabilità. La riforma è prevista dal PNRR - Missione 5; Inclusione e Coesione; Componente 2; Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore, e riguarda “la definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento
ragionevole, della valutazione multidimensionale per l'elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato”. I nuovi criteri per l’accertamento della disabilità verranno utilizzati anche per patologie quali l’artrite reumatoide, le cardiopatie, le broncopatie e le malattie oncologiche. Bisogna dare merito al Governo Draghi che, quando in carica, svolse il compito in modo eccellente e nei tempi previsti dal Piano. Ora, invece, questo ulteriore slittamento di una riforma di grande momento e attesa da tutto il settore, crea grande preoccupazione nel mondo associativo. Secondo la Fish, la Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie, è determinante che il “ministero della Salute lavori con tempi certi, senza creare ulteriori ritardi nell’applicazione della norma che di fatto andrebbe a compromettere i diritti delle persone con disabilità». Proprio dal ministero della Salute, infatti, si attendono ancora i decreti attuativi di sua competenza connessi all’accertamento e valutazione della condizione di disabilità. Bisogna ricordarsi che il Progetto di Vita, già implementato nella legge n. 328/00 di venticinque anni fa, prevede che, affinché si ottenga in pieno l’integrazione scolastica, lavorativa, sociale e familiare della persona con disabilità, si predisponga un progetto individuale per ogni singola “persona con disabilità fisica, psichica e/o sensoriale, stabilizzata o progressiva, ai sensi dell’art. 3 L. 104/92. C’è, quindi, la grande aspettativa di un superamento di un welfare di protezione, basato su interventi settoriali mirati ad arginare o compensare la condizione di disabilità, “per costruire un welfare di
valorizzazione della persona, strumento di cittadinanza vera e propria”. Decisivo sarà il buon funzionamento degli Enti Locali chiamati ad un ruolo di cerniera importante e che dovranno essere dotati di mezzi e risorse adeguate alla sfida. Rimane il timore che questo ulteriore slittamento dell’entrata in vigore della legge, non determini un rinvio sine die nell’attuazione di diritti fondamentali dei disabili.

*Marco Balbina, Presidente Associazione Parkinson Alghero-ODV
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