S.A.
27 febbraio 2025
Software Lingua dei segni: nasce la piattaforma
Grazie a un dataset di circa mille segni, la tecnologia permetterà di tradurre la Lingua dei segni italiana (LIS) in testo o voce, facilitando la comunicazione in tempo reale

CAGLIARI - Un passo avanti decisivo verso l’inclusione sociale: Sardegna Ricerche e CRS4 annunciano l’imminente attivazione di una piattaforma innovativa che ridurrà le barriere comunicative tra le persone sorde e gli uffici pubblici. Grazie a un dataset di circa mille segni, la tecnologia permetterà di tradurre la Lingua dei segni italiana (LIS) in testo o voce, facilitando la comunicazione in tempo reale. «La battaglia per i Sordi è quella di essere sempre presenti nella vita sociale, di essere presenti direttamente, per abituare il mondo udente a parlare con i Sordi». La “S” maiuscola non è casuale. Le parole di Francesco Olla, storico presidente dell’Ente nazionale sordi cagliaritano, dettano la linea. Sintetizzano l’approccio di una novità attesa da parecchio tempo in una regione dove le persone con gravi disabilità legate ai problemi di udito sono circa 40 mila. Pochi giorni fa, negli spazi della Manifattura Tabacchi, a Cagliari, il progetto “Innovare, informare, partecipare” è entrato nel vivo. Ha svelato la sua prima conquista. «Abbiamo creato un completo dataset di video, include circa mille segni corrispondenti a centinaia di vocaboli della lingua italiana», spiega Piero Pili, responsabile del CRS4. «Si tratta di una piattaforma software che entrerà in funzione tra un paio di mesi: permetterà di ridurre le barriere comunicative negli uffici della pubblica amministrazione».
Uno strumento di inclusione sociale, finanziato dalla presidenza del Consiglio dei ministri con una dotazione complessiva di oltre 700 mila euro (tra prima e seconda edizione). Tutto possibile grazie alla collaborazione tra Regione (direzione generale delle Politiche sociali), Sardegna Ricerche e CRS4 (Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori). «Questa piattaforma rappresenta un esempio concreto di come la tecnologia possa essere messa al servizio delle persone e dei territori», dichiara Carmen Atzori, direttrice generale di Sardegna Ricerche. «Il nostro impegno è quello di continuare a investire in progetti che favoriscano l’inclusione sociale e l’innovazione, creando modelli replicabili anche a livello nazionale. Crediamo che questa iniziativa possa diventare un riferimento per tutte le realtà che vogliono abbattere le barriere e garantire pari opportunità a tutti i cittadini».
Dal punto di vista tecnologico, il progetto “Innovare, informare, partecipare - Nuove metodologie per la comunicazione delle persone con ipoacusia” proietta l’Isola in una nuova dimensione. Dove la sperimentazione diventa “attiva” e punta con decisione sul coinvolgimento dei non udenti. «Con questa seconda fase vogliamo portare il nostro progetto a un livello superiore», afferma Piero Pili. «Intanto, con il supporto di esperti, intendiamo sviluppare un vocabolario che possa essere la base di uno strumento automatico per il riconoscimento della lingua dei segni. L’auspicio è che questo possa diventare un servizio da portare negli uffici della pubblica amministrazione entro la primavera, in modo da facilitare gli scambi e il dialogo tra le persone con ipoacusia e chi lavora nei vari sportelli». La sfida è lanciata, punta sull'utilizzo di modelli di “deep learning” caratterizzati da architetture di “reti neurali artificiali complesse”. Il primo step oramai è in dirittura d’arrivo, come hanno mostrato i ricercatori nel partecipato incontro cagliaritano. D’altronde, gli studi vanno avanti da un decennio, tutto è stato curato nei dettagli. La piattaforma software a breve arriverà in diversi uffici isolani, anche grazie alla preziosa collaborazione di esperti della Lis e di una squadra rappresentativa della comunità di persone sorde. «Lo strumento che abbiamo ideato si caratterizza per un’interfaccia “web” - precisa Pili -. Il funzionamento è semplice: la persona che conosce la lingua dei segni si posizionerà davanti a un’apposita webcam. Quindi rappresenterà un segno, inserito in un vocabolario. Questo video andrà a realizzare una rete neurale artificiale». Insomma, i segni opportunamente elaborati dal sistema saranno successivamente tradotti in forma testuale o vocale, facilitando in questo modo la comunicazione tra udenti e non udenti.
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