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S.A. 20 febbraio 2025
Pensioni dei sardi: crolla potere d´acquisto
In 10 anni una perdita drammatica. Mereu (UILP Sardegna): Anche in Sardegna è necessario un intervento deciso a tutela della popolazione anziana. Subito l’apertura di una interlocuzione con la Giunta regionale sulla Sanità e sul Sociale
Pensioni dei sardi: crolla potere d´acquisto

CAGLIARI - Negli ultimi dieci anni i pensionati sardi hanno subito una drastica erosione del potere d’acquisto. Se nel 2014 con una pensione di 1.738 euro era possibile acquistare circa 1.931 caffè al bar, nel 2024, con una pensione rivalutata a 2.002 euro, se ne possono acquistare solo 1.668: una diminuzione di 262 caffè all’anno. Le stesse riduzioni si osservano per altri beni di consumo, come quotidiani, gelati, carne rossa, patate e latte. Per non parlare delle difficoltà nel pagare bollette dell’energia elettrica e dell’acqua e farmaci. È quanto si evince da uno studio condotto dalla Uil Pensionati sulle perdite economiche causate dal blocco della rivalutazione delle pensioni effettuato dal Governo nel 2023.

In base alla ricerca, una pensione lorda di 2.256 euro nel 2014 nel 2024 avrebbe dovuto raggiungere i 2.684,37 euro lordi se fosse stata rivalutata al 100% dell’inflazione. Tuttavia, a causa del blocco della rivalutazione, la stessa pensione nel 2024 è arrivata solo a 2.615 euro lordi, comportando una differenza di 888 euro su base annua (2024) e una perdita complessiva di 2.067 euro in dieci anni. Nel caso di una pensione iniziale di 3.500 euro lordi nel 2014 la perdita è ancora più marcata: una differenza di 4.136 euro su base annua (2024) e una perdita totale di 9.619 euro nel decennio.
«Questa diminuzione del potere d’acquisto si riflette concretamente nella vita quotidiana dei pensionati» spiega Rinaldo Mereu, segretario generale della Uilp Sardegna che rilancia la vertenza in Sardegna e sottolinea la necessità di un intervento deciso a tutela della popolazione anziana chiedendo l’apertura di una interlocuzione con la Giunta regionale sulla Sanità e sul Sociale.

La Uilp ha fatto ricorso contro il taglio della rivalutazione delle pensioni, ma proprio nei giorni scorsi la Corte Costituzionale si è pronunciata negativamente su un ricorso analogo. «Ancora una volta le istanze dei pensionati non sono state ascoltate – commenta Mereu - quella pronuncia è una vera ingiustizia, figlia di una impostazione sbagliata che vede i pensionati come un peso e che vede le loro pensioni, frutto di anni di sacrifici e contributi, come un salvadanaio dal quale attingere quando ce n’è bisogno». A livello nazionale la Uilp chiede che il Governo riapra un tavolo di confronto serio sul potere d’acquisto delle pensioni. «Quelle italiane sono le più tassate d’Europa – chiosa Mereu - . Noi chiediamo poche azioni concrete: la piena rivalutazione di tutte le pensioni, il taglio delle tasse anche per i pensionati, l’ampliamento della platea dei beneficiari della quattordicesima e l’incremento dell’importo per chi già la riceve».



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