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L´urlo della Todde: c´è in gioco la Sardegna
Alessandra Todde lascia intendere un grande complotto contro di lei: «si vuole stravolgere, attraverso un procedimento amministrativo, l’essenza stessa del governo regionale». Al suo fianco Meloni e Piu. Bordate durissime dalle opposizioni
CAGLIARI - In Consiglio regionale va in scena un'appassionata difesa della Governatrice sarda, a distanza di un mese dalla richiesta del Collegio di decadenza a causa delle presunte irregolarità effettuate in fase di rendicontazione delle spese elettorali, in occasione delle lezioni regionali. «Un provvedimento senza motivazioni giuridiche».
«Bisogna far capire ai sardi che qui c'è in gioco la stabilità delle nostre istituzioni, c'è in gioco la nostra autonomia, qui c'è in gioco la Sardegna» ha detto rivolgendosi all'aula di via Roma Alessandra Todde. La presidente ha ripercorso le tappe del pasticcio, fino al ricorso depositato dagli avvocati Stefano e Benedetto Ballero, Giuseppe Macciotta e Priamo Siotto il 27 gennaio scorso presso il Tribunale ordinario di Cagliari.
«Questa vicenda vuole stravolgere, attraverso un procedimento amministrativo, l’essenza stessa del governo regionale, modificando il risultato elettorale, e quindi il voto espresso dai cittadini sardi, dopo meno di un anno dall’insediamento della giunta della nostra maggioranza» ha detto la Todde, lasciando intendere un grande complotto non soltanto contro lei, ma l’intera forma di governo della Regione: gli Assessori, i Consiglieri di maggioranza e di minoranza e, fatto ancora più grave, riguarda tutti i cittadini sardi.
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