S.A.
29 gennaio 2025
Cdm impugna la legge sulle aree idonee
Su proposta del ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, Il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare la legge sulle aree idonee a ospitare impianti da energia rinnovabile della Regione Sardegna. Le dichiarazioni della presidente Todde e dell'assessore Spanedda
CAGLIARI - Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha deciso di impugnare la legge sulle aree idonee a ospitare impianti da energia rinnovabile della Regione Sardegna. Secondo il Governo alcune disposizioni, «eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia e di beni culturali e paesaggistici, violano gli articoli 117, primo comma, secondo comma, lettera m) e s), e terzo comma, della Costituzione, nonché i principi di uguaglianza di cui all'art. 3 della Costituzione, di certezza del diritto e del legittimo affidamento e di libertà di iniziativa economica di cui all'art. 41 della Costituzione».
La Sardegna è la prima regione in Italia a recepire il decreto del ministero dell'Ambiente sulle aree idonee per Fonti di energia rinnovabile sul proprio territorio. «Durante l’ultima seduta del Consiglio dei Ministri che si è svolta ieri sera, il governo Meloni ha deciso di impugnare la nostra legge sulle Aree idonee e non idonee. Lo ha fatto senza nemmeno convocare la Presidente della Regione Sardegna, violando lo Statuto sardo, che le riconosce il diritto di partecipare al Consiglio dei Ministri quando si discutono temi di rilievo per la Regione», spiega la presidente della Regione, Alessandra Todde, che poi specifica: «Siamo stati la prima Regione in Italia ad approvare una legge sulle aree idonee, con largo anticipo rispetto alla scadenza fissata dal Governo. La Sardegna, troppo spesso considerata un fanalino di coda, si è trasformata in un modello di tutela e pianificazione del territorio per tutto il Paese».
La presidente poi entra nel merito politico della vicenda: «Non sorprende che a chiedere l’impugnazione siano state forze politiche – una soprattutto – che in Sardegna si schierano a parole contro la speculazione energetica e a difesa dell’ambiente, mentre a Roma operano sistematicamente contro gli interessi regionali, promuovendo scelte politiche ed energetiche (penso al deposito delle scorie nucleari che vorrebbero imporci e all’Autonomia differenziata) che penalizzano la Sardegna e i suoi cittadini. La Regione Sardegna si difenderà davanti al giudice delle leggi come abbiamo fatto in tema di regionalismo differenziato. Come più volte ribadito, finché saremo alla guida della Sardegna, ci opporremo a qualsiasi tentativo di minacciare, imporre veti o dettare condizioni ai danni dei sardi».
«Nell’attesa di poter leggere la delibera del Cdm che annuncia l’impugnazione, ci teniamo a ribadire che Legge regionale n.20 del 5 dicembre 2024 è una legge che tutela il paesaggio della Sardegna e consente ai sardi di avviare una transizione energetica a favore della collettività» dichiara l’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda. «È importante quanto osservato dalla Presidente Todde: è grave che il Consiglio dei Ministri abbia deciso di impugnare la Legge regionale sulle aree idonee senza coinvolgere chi la Sardegna la rappresenta, come previsto dallo Statuto sardo» prosegue. «È impossibile fare considerazioni precise in assenza di documentazione ufficiale. Ciò che finora trapela sarebbe il mancato rispetto di alcuni articoli della Costituzione. Ci teniamo a sottolineare che la nostra è una legge che rispetta la Costituzione, lo Statuto sardo e il quadro normativo nazionale sull'energia, aspettiamo dunque di leggere nel merito quali siano i rilievi sollevati», conclude l’assessore.
Nella foto: la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde
|