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Alguer.itnotiziesardegnaEditorialiSocietà › 80 anni dall´orrore di Auschwitz
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80 anni dall´orrore di Auschwitz
Era il 27 gennaio 1945. A 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio polacco sono molti i leader europei che parteciperanno alle commemorazioni. Oggi più che mai conservare la memoria di un tragico periodo della storia affinché simili eventi non possano accadere mai più
80 anni dall´orrore di <b>Auschwitz</b>

SASSARI - Le truppe sovietiche entrano ad Auschwitz: 27 gennaio 1945. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente al mondo l'orrore del genocidio nazista. Nella Giornata della Memoria ogni anno sono previste cerimonie, iniziative e momenti di narrazione dei fatti e di quanto è accaduto al popolo ebraico e a tutti i deportati nei campi nazisti in modo da conservare la memoria di un tragico periodo della storia affinché simili eventi non possano accadere mai più.

«I soldati russi arrivarono al campo, mentre la neve cadeva dal cielo. Dei detenuti rimasti ad Auschwitz I, ben pochi ebbero la forza di alzarsi e raggiungere la recinzione di filo spinato per scoprire cosa stesse accadendo. Nè io, né Piero eravamo tra loro. E immagino che le reazioni di quelli rimasti a Birkenau siano state simili. Eravamo stravolti, più morti che vivi, spaventati, scheletrici, quasi tutti malati. Ci reggevamo in piedi a fatica, persino parlare ci costava uno sforzo inimmaginabile. Eravamo sopravvissuti, sconvolti da ciò che avevamo vissuto. Da ciò che avevamo visto. Nessuno di noi aveva la forza di provare sollievo o gioia, all’idea che qualcuno stesse venendo a liberare il campo, figuriamoci se avevamo qualcosa da festeggiare». Queste le parole di Sami Modiano nel raccontare quella mattina del 27 gennaio 1945.

All’epoca poco più di un ragazzino strappato alla sua Rodi insieme al papà e alla sorella Lucia, e all’intera comunità ebraica dell’isola greca che una mattina di luglio del 1944 fu cancellata. Oggi Sami è uno degli ultimi testimoni della Shoah e a 95 anni non smette la sua opera di testimonianza soprattutto tra i più giovani, sperando che un giorno siano loro a prendere il testimone della memoria. E anche se quest'anno non prenderà parte al viaggio della Memoria con gli studenti romani, nei giorni scorsi ha tenuto un incontro a Roma per raccontare la sua storia di amicizia davanti a un teatro Argentina gremito di ragazzi.
26/1/2025
Tanti bambini, famiglie, amministratori comunali, volontari delle Caritas diocesane, sacerdoti, associazioni, hanno partecipato alla Marcia , tutti uniti, convinti che ci si salva solo assieme



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