S.A.
19:06
«Salvini plachi la sua furia ideologica»
Il gruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra ha presentato un’interrogazione parlamentare alla Camera, a prima firma della deputata Francesca Ghirra, per chiedere che siano emanate delle linee guida uniformi sul territorio e che gli accertamenti sui pazienti in cura con fitocannabinoidi vengano regolati diversamente
CAGLIARI - L’articolo 187 del nuovo Codice della strada, relativo alla guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, è uno dei più contestati dalle associazioni di pazienti perché prevede la configurazione del reato e delle relative sanzioni quando si rileva la positività alle sostanze indicate e non più anche lo stato di alterazione psico-fisica. Il nuovo testo non prevede misure specifiche per chi assume fitocannabinoidi o altre sostanze psicotrope a scopo medico, nonostante la cannabis a uso medico venga prodotta in Italia in conformità alle direttive europee in materia di medicinali, sulla base di un processo produttivo autorizzato dall'AIFA; la distribuzione sia autorizzata dall'Organismo statale per la cannabis, attivo presso il Ministero della salute e che quella medica si differenzi dalla cannabis a scopo ludico perché certificata sulla scorta di rigorosi standard botanici e farmacologici.
Il gruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra ha presentato un’interrogazione parlamentare alla Camera, a prima firma della deputata Francesca Ghirra, per chiedere che siano emanate delle linee guida uniformi sul territorio e che gli accertamenti sui pazienti in cura con fitocannabinoidi vengano regolati diversamente: «Abbiamo provato in tutti i modi a far capire a Salvini che le modifiche all’art. 187 del codice della strada avrebbero creato problemi a chi fa uso di cannabis a scopo terapeutico, ma non c’è stato nulla da fare” ha dichiarato la deputata Francesca Ghirra “le nuove disposizioni certificano la furia ideologica del ministro, che pensando di punire gli “sballoni” penalizza tanti malati, senza peraltro garantire la sicurezza sulle nostre strade».
«Chi fa uso di cannabis terapeutica oggi rischia il ritiro della patente per una scarsa conoscenza tecnica e per l’assenza di linee guida generali dei Ministeri della Salute o dei Trasporti» continua Ghirra. «Questa situazione limita enormemente la libertà personale e di movimento, ponendo i pazienti davanti alla scelta di rinunciare alla guida o alle cure con fitocannabinoidi, con gravi ripercussioni sulla salute e sulla qualità della vita». E conclude: «Per questo abbiamo presentato un’interrogazione con cui chiediamo che siano emanate delle linee guida uniformi sul territorio e che gli accertamenti sui pazienti in cura con fitocannabinoidi vengano regolati diversamente. Le scelte ideologiche di Salvini non possono ledere i diritti dei malati e la loro libertà di movimento».
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