S.A.
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Fritz Haber: serata evento a Sassari
In occasione del Giorno della Memoria, lunedì 27 gennaio alle 18, il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari ospiterà l’evento dal titolo "Pane e veleno: Fritz Haber e la moralità della scienza", anteprima della XX edizione del festival “Pensieri e Parole: libri e film all’Asinara”
SASSARI - Teatro e musica per riflettere sulle contraddizioni del progresso scientifico, attraverso il racconto della figura di Fritz Haber, criminale di guerra ricercato, scienziato visionario, chimico geniale e diabolico. In occasione del Giorno della Memoria, lunedì 27 gennaio alle 18, il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari (viale Italia 39/a, aula Pampaloni) ospiterà l’evento dal titolo "Pane e veleno: Fritz Haber e la moralità della scienza", anteprima della XX edizione del festival “Pensieri e Parole: libri e film all’Asinara”.
L’iniziativa, promossa dal Dipartimento di Agraria in collaborazione con il Conservatorio di Musica "Luigi Canepa" di Sassari, è organizzata dall’Associazione Studenti di Agraria (ASA), Radio Uni Sassari, dall’Associazione Polo Umanistico e Sociale (APUS) e dal festival diretto da Sante Maurizi per l’associazione “CineArena”, una delle quattro tappe delle “Isole del Cinema”. Protagonisti della serata saranno i giovani studenti Matteo Atzori, Camilla Capobianco, Alessandro Cocco, Ylenia Deriu, Francesco Fumu, Miriam Ladu, Andrea Maurizi, Emanuele Nonnis, Grazia Pinna e Ilenia Porqueddu. Il quartetto d'archi degli allievi del Conservatorio, composto da Samuele Cossu, Matilde Podda, Riccardo Cherchi e Marta Piras, eseguirà brani tratti dalla tradizione ebraica e dal film "Schindler’s List".
Saranno i giovani studenti a raccontare la figura di Fritz Haber, chimico ebreo tedesco le cui scoperte hanno avuto un impatto straordinario e controverso. Premio Nobel nel 1918, il chimico è da un lato considerato il padre della rivoluzione agricola, avendo sviluppato il processo per la sintesi dell’ammoniaca che ha permesso di sfamare miliardi di persone, dall’altro è ritenuto il responsabile dell’applicazione delle sue invenzioni per scopi bellici, culminati nell’uso di armi chimiche durante la Prima Guerra Mondiale e, indirettamente, nelle tragedie dell’Olocausto. La sua figura incarna il paradosso della scienza: un potenziale immenso per il bene, che senza etica si trasforma in uno strumento di distruzione. L’appuntamento sarà l’occasione per ricordare, attraverso la cultura e l’arte, i drammi della storia e interrogarsi sul ruolo della scienza nella costruzione di un futuro migliore.
Nella foto: Haber e Einstein
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