S.A.
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«Mai contro Secal ma serve una svolta»
A dirlo è Michele Pais, consigliere comunale della Lega che si definisce «il padre putativo della società» che gestisce le entrate cittadine. Pais attacca l´attuale Amministrazione comunale: decide di non decidere, procrastinando scelte serie, trincerandosi dietro la parola del “rilancio” che nei fatti non è in grado di assicurare, procrastinando la situazione di precarietà dei dipendenti e di un servizio sempre appeso al filo
ALGHERO - «Sulla SECAL, la società di gestione delle entrate cittadine, troppa confusione e incertezza che, da un lato pone il servizio in estremo affanno e dall’altro perpetua la condizione di precarietà dei dipendenti che, ciclicamente dalla costituzione della società 20 anni fa ad oggi, sono stati soggetti agli stati umorali delle diverse amministrazioni che si sono succedute» dichiara Michele Pais, consigliere comunale della Lega, che si definisce «il padre putativo della società».
«Oggi c'è da chiedersi se le condizioni che 20 anni fa avevano portato alla costituzione della società siano ancora attuali o se, come ha fatto lo Stato con Equitalia, sia arrivato il momento di capire se riportare all’interno dell’Amministrazione il servizio di accertamento e riscossione delle entrate comunali, naturalmente proteggendo al pari di Equitalia, tutti i dipendenti transitati nella Agenzia Entrate Riscossioni - continua Pais - o cercando forme di collaborazione con l’Agenzia regionale Sarda delle Entrate, nella quale i dipendenti di SECAL potrebbero ben transitare. Le soluzioni ci sono, se le si vuole cercare e se si vuole affrontare con la serietà, che manca, il problema».
«L’Amministrazione comunale, invece, decide di non decidere, procrastinando scelte serie, trincerandosi dietro la parola del “rilancio” che nei fatti non è in grado di assicurare, procrastinando la situazione di precarietà dei dipendenti e di un servizio sempre appeso al filo. E si omette di dire che il servizio costa ai cittadini di Alghero oltre 200 mila euro di Iva che noi versiamo allo Stato, che con una gestione centralizzata si risparmierebbero e si potrebbero utilizzare per servizi alla comunità, l’equivalente del costo di 30 appartamenti in locazione da destinare all’emergenza abitativa, per famiglie in difficoltà economiche» incalza Pais. E conclude: «Ma il mio ringraziamento, oltre ai dipendenti, va ai componenti del CdA, che nonostante dimissionari, stanno assicurando una continuità gestinale esponendosi a rischi giuridici e contabili personali, che può essere giustificato solo da un grande amore nei confronti della Città, di cui non ci si può aprofittare. In questo senso, fare passare il messaggio che il sottoscritto possa essere contro la Secal, non solo è falso ma profondamente offensivo, per la mia storia e per le azioni che hanno contraddistinto la mia attività concrete e non solo a parole».
Nella foto: Michele Pais
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