S.A.
16:59
Il 6 gennaio riapre il Teatro Civico di Sassari
Il 6 gennaio alle 20 l’ensemble salirà sul palco della struttura comunale per una serata che vedrà protagonisti anche la cantante Denise Gueye, il cantante Giuliano Rassu e gli studenti del Conservatorio di musica “Luigi Canepa” di Sassari. Via alle prenotazioni
SASSARI - È tutto pronto per il concerto con cui l’Orchestra Jazz della Sardegna e i suoi ospiti terranno a battesimo la riapertura del Teatro Civico di Sassari. Il 6 gennaio alle 20 l’ensemble salirà sul palco della struttura comunale per una serata che vedrà protagonisti anche la cantante Denise Gueye, il cantante Giuliano Rassu e gli studenti del Conservatorio di musica “Luigi Canepa” di Sassari. Si tratta di un’occasione speciale perché segnerà la riapertura del “gioiello” di corso Vittorio Emanuele dopo una chiusura durata circa cinque anni. L’ingresso al concerto è gratuito, ma è prevista la prenotazione obbligatoria.
Sarà il concerto dell’Orchestra Jazz della Sardegna con numerosi ospiti a tenere a battesimo la riapertura del Teatro Civico di Sassari. Il 6 gennaio alle 20 l’ensemble salirà sul palco della struttura comunale per una serata che vedrà protagonisti anche la cantante Denise Gueye, il cantante Giuliano Rassu e gli studenti del Conservatorio di musica “Luigi Canepa” di Sassari. Al netto della indiscutibile qualità dell’appuntamento musicale messo in piedi dall’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Mascia, si tratta di un’occasione speciale perché segnerà la riapertura del “gioiello” di corso Vittorio Emanuele dopo una chiusura durata circa cinque anni. «Consentiamo all’arte e alla cultura di riappropriarsi dei propri spazi», è il commento soddisfatto del sindaco. «Ma soprattutto restituiamo a tutte le sassaresi e a tutti i sassaresi un luogo in cui storicamente si è svolta e riprenderà a svolgersi la vita comunitaria – aggiunge Mascia – creando ulteriori occasioni per vivere e frequentare il centro storico della città, rianimando una struttura alla quale siamo estremamente legati».
La chiusura del Teatro Civico si era resa necessaria per consentire la messa a norma della struttura attraverso il rifacimento dell’impianto antincendio e la verifica delle condizioni strutturali. L’intervento, iniziato sotto l’amministrazione Campus, ha permesso di rifare anche l’impianto di illuminazione e quello per il condizionamento del clima. Sono state poi sostituite le porte delle uscite di emergenza, mentre una ditta specializzata in interventi edili su edifici sottoposti a vincolo ha eseguito alcuni i lavori sulle parti dell’intonaco deteriorate, la sistemazione di corrimano e le opere di falegnameria sui pannelli della sala e sui portoni laterali. Il restyling ha interessato anche le strutture di scena, che ora sono sicure e più performanti. «Il settore dei Lavori pubblici è impegnato per portare a compimento numerose opere che attendono di vedere la fine da tanto tempo», afferma l’assessore competente, Salvatore Sanna. «Mentre programmiamo il futuro e partecipiamo con successo ad alcuni bandi che ci stanno consentendo di reperire nuove risorse – prosegue Sanna – vogliamo anzitutto restituire le tante strutture e i tanti spazi di cui la città non usufruisce da molti anni».
Presto il settore Cultura recepirà le indicazioni del sindaco, dell’assessora Nicoletta Puggioni e di tutta l’amministrazione per decidere la formula migliore per la gestione del Teatro Civico, che per ora è tornata in capo al Comune. «Dinanzi ai grandi segnali di vitalità che vengono dalle tante realtà che operano nel mondo dell’arte e della cultura, rispondiamo concretamente, restituendo loro la possibilità di fruire di quegli spazi di cui c’è grande esigenza, come il nostro Teatro Civico», rimarca l’assessora. «L’impegno che abbiamo assunto è proprio quello di riempire di contenuti i tanti luoghi deputati a ospitare occasioni di socialità, di incontro, di confronto e di diffusione delle idee – prosegue Puggioni – ristrutturarli e riaprirli è solo un primo passo, ma non basta: occorre creare una rete che favorisca una gestione quanto più funzionale alle esigenze manifestate anzitutto dalle operatrici e dagli operatori».
Nella foto: Denise Gueye
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