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«Treno a idrogeno, impatto devastante»
Treno a idrogeno nelle campagne di Alghero, la preoccupazione della Cia Nord Sardegna. In campo anche il presidente del Consiglio comunale di Alghero Mimmo Pirisi che nella sua relazione al sindacato ha parlato di impatto devastante
ALGHERO - I giorni scorsi si è svolto il Consiglio Direttivo della CIA Nord Sardegna e tra gli argomenti politici trattati è stata data centralità al progetto del treno ad idrogeno in fase di approvazione dalla Regione e che interessa l’agro di Alghero. I rappresentanti del territorio, portavoce delle comunità e delle aziende agricole, hanno espresso forte preoccupazione per le conseguenze che potrebbe portare il progetto. «Sentita la relazione del dirigente Cia Nord Sardegna Mimmo Pirisi sull’argomento, il nuovo tracciato che dovrebbe collegare la stazione di Mamuntanas con Fertilia avrebbe un impatto devastante su di un area a forte vocazione agricola sia in termini di espropriazioni delle aree interessate che sui collegamenti già presenti».
La posizione della CIA è a favore delle aziende, dei cittadini e dei Comitati di borgata che da tempo si esprimono per riaprire la discussione sul progetto partendo dalle esigenze del territorio. «Non è pensabile che un intervento di tale portata possa essere letteralmente calato dall’alto sui territori senza una prima discussione nel merito che affronti le reali esigenze delle comunità. L’agro di Alghero interessato è uno dei fiori all’occhiello dell’agricoltura isolana non solo per la produttività ma anche per il valore paesaggistico e turistico che esprime, in relazione all’immagine legata alle produzioni vitivinicole».
Si pone inoltre un problema fondamentale legato all’acqua: «le stagioni siccitose hanno già messo a dura prova le aziende agricole che non possono programmare il lavoro. Le colture estive hanno già una grandissima difficoltà nella gestione delle irrigazioni di soccorso nei vigneti. Una centrale di produzione dell’idrogeno sarebbe un ulteriore danno perché andrebbe in competizione con le attività agricole per la risorsa idrica». La CIA inoltre a livello nazionale conduce una battaglia sul consumo del suolo e sull’approvazione della legge ferma da troppo tempo in Parlamento. «Per tutte queste ragioni il Consiglio Direttivo CIA si è espresso a favore dell’apertura della discussione del progetto con eventuale rimodulazione tenendo conte delle istanze dei territori e soprattutto adottando soluzioni sostenibili dal punto di vista dell’impatto ambientale e sociale».
Foto d'archivio
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