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Tedde: Ares sarda a forte rischio
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha sonoramente bocciato alcune disposizioni introdotte dalla Regione Puglia, anche l´ente strumentale sardo potrebbe fare la medesima fine
ALGHERO - Con una sentenza di ieri la Corte Costituzionale ha sonoramente bocciato alcune disposizioni introdotte dalla Regione Puglia che avevano attribuito alla AREES, l’equivalente dell’ARES sarda, ente strumentale della Regione, le competenze che riguardano, tra l’altro, i concorsi per il reclutamento del personale del Servizio sanitario regionale (SSR), inclusa la dirigenza medica e le professioni sanitarie, nonché la gestione di queste ultime categorie di personale, compresa l’attribuzione della sede di lavoro e delle mansioni. Secondo la Corte le competenze riguardanti il reclutamento del personale nonché la gestione dei dirigenti medici e delle professioni sanitarie spettano alle ASL.
E’ indispensabile, secondo la Corte Costituzionale, che qualunque struttura aziendale privata o pubblica abbia una piena sfera decisionale in materia di scelta e di gestione del personale. Detto in soldoni, anche per la ARES sarda si pongono i medesimi problemi. Il testo della riforma varato dalla presidente Todde nello scorso agosto, finalizzato a sostituire i Direttori generali in carica, prevede di lasciare invariato lo schema delle otto Asl territoriali più le due Aziende ospedaliero-universitarie, l’Arnas Brotzu, l’Areus delle emergenze e l’Ares.
«Todde e Bartolazzi hanno preventivato di potenziare proprio l’Ares che oggi funge soprattutto da centrale unica di acquisto. Ares che assieme alla Todde ad oggi ha amputato le prerogative dei Direttori Generali delle ASL e ha loro impedito di esercitare il loro ruolo manageriale. Ebbene, il principale strumento di questa proposta di riforma della Todde viene ucciso in culla dalla Corte Costituzionale. E’ bene che la Todde e il Campo Largo si attrezzino per varare una riforma della sanità sarda che prenda le mosse dalle vere esigenze dei cittadini e non da quelle relative al rafforzamento del poltronificio» chiude Marco Tedde.
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