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Boe in rada ad Alghero, tutti contrari
Quale tutela e quale destino per il mare e la costa algherese? Campi boe in Area Marina Protetta?
Incontro pubblico molto partecipato ad Alghero: un dialogo fondamentale per il futuro del nostro ambiente marino
ALGHERO - Venerdì scorso (6 dicembre), presso la Sala Conferenze adiacente al Chiostro di San Francesco ad Alghero, si è tenuto l’incontro-dibattito promosso dalle Associazioni ambientaliste Earth Gardeners, Italia Nostra Sardegna, Lipu Sardegna, Punta Giglio Libera - Ridiamo Vita al Parco, Parco NordOvest Sardegna, SardegnAmbiente e Sardenya i Llibertat, sul tema "Quale tutela e quale destino per il mare e la costa algherese? Campi boe in Area Marina Protetta?". L'evento, svoltosi in una sala decisamente affollata e partecipe, ha costituito un importante momento di confronto a più voci tra molteplici realtà istituzionali, ambientali, economiche e produttive della città. D’altra parte, dopo le ferme prese di posizione di diversi portatori di interesse, il tema delle boe nella rada di Porto Conte è diventato ormai di stretta attualità.
Sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni e diversi portavoce di categorie produttive: il vicesindaco di Alghero Francesco Marinaro, che ha portato i saluti del Sindaco e della Giunta, il consigliere regionale Valdo di Nolfo, il vicepresidente regionale della CNA Angelo Angius, il presidente del Consorzio del Porto Giancarlo Piras, e i rappresentanti dei pescatori Carmelo Mura, Giuseppe Caneo e Giovanni Delrio, l’imprenditore Stefano Lubrano che ha vigorosamente espresso le profonde riserve del settore turistico-alberghiero. L'incontro, coordinato da Antonio Torre, si è concluso con l'intervento del presidente del Parco di Porto Conte, Emiliano Orrù (assente il direttore Mariano Mariani che ha gestito tutti gli interventi in fase di realizzazione nel golfo di Alghero).
La posizione delle Associazioni ambientaliste. Maria Antonietta Alivesi e Giovanni Oliva, a nome delle Associazioni ambientaliste, hanno introdotto il tema presentando i vari progetti ed illustrando le mappe con la localizzazione degli ormeggi esistenti e in corso di realizzazione e di quelli programmati. Per la prima volta gli Algheresi hanno potuto rendersi visivamente conto dell’estensione dei campi di ormeggio progettati, del loro effetto cumulativo e del pervasivo contrasto tra la loro geometria e il profilo costiero. Particolarmente incisiva è risultata la proiezione di simulazioni e rendering fotorealistici, realizzati a cura delle Associazioni e mai presenti nelle relazioni e negli elaborati dei progetti. Si è potuto così apprezzare l’effetto distorsivo, indotto dal numero delle imbarcazioni e dalle loro inconsuete dimensioni, sulla percezione visiva di un tratto costiero pur tutelato da un vincolo paesaggistico.
Nella foto: un momento dell'incontro
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