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12 dicembre 2024
Protocollo Ictus: riconoscimenti
Un improvviso calo di forza ad un braccio, una deviazione della bocca, o ancora l´incapacità improvvisa di parlare correttamente. Questi sono i tre segni più caratteristici con cui si esprime l´ictus ischemico, una delle principali cause di morte e la prima causa di invalidità permanente nel nostro paese
CAGLIARI - La Sardegna, con il suo ampio e variegato territorio, rappresenta una sfida unica per la gestione delle emergenze sanitarie. Tra queste, lo stroke è una delle patologie maggiormente tempo-dipendenti, dove il riconoscimento precoce dei sintomi e un trattamento tempestivo possono fare la differenza tra la vita e la morte o tra l’autonomia e la disabilità permanente. Negli ultimi anni, la Stroke Unit dell'ARNAS Brotzu di Cagliari si è affermata come centro di riferimento regionale nella gestione dell'ictus ischemico ricevendo per il terzo anno consecutivo il premio internazionale "Angels Gold Status" dalla European Stroke Organization. L’ambito riconoscimento è stato consegnato anche all’Azienda Regionale per l’Emergenza Urgenza della Sardegna per la Centrale 118 di Cagliari per l'efficienza del soccorso extra ospedaliero del paziente con ictus.
L’attività della Stroke Unit dell’ARNAS Brotzu e l’organizzazione del soccorso preospedaliero in Sardegna gestita da AREUS sono state presentante questa mattina a Cagliari dal Direttore del 118 di Cagliari, Daniele Barillari, da Giovanni Cossu, Direttore della Struttura Complessa di Neurologia e Stroke Unit e dal dirigente medico Jessica Moller. Nel 2023, la Stroke Unit del Brotzu ha trattato, grazie alla sinergia con la struttura di Neuroradiologia Interventistica diretta da Simone Comelli, oltre 200 pazienti con trombectomia meccanica, confermando il suo ruolo centrale nella rete sarda per la cura dell'ictus. «Questo volume di interventi - ha sottolineato Jessica Moller, rappresentante della Stroke Unit della ARNAS Brotzu e Responsabile regionale ISA-Italian Stroke Association - è in linea con la media degli anni precedenti, che ha visto una costante crescita nell'attività grazie all'introduzione di modelli organizzativi efficaci, come la centralizzazione dei pazienti nei due hub regionali (Cagliari e Sassari), e il supporto dell’elisoccorso per ridurre i tempi di accesso ai trattamenti».
Il ruolo del 118 in molti casi è fondamentale. «Quando compaiono i segni dell'ictus bisogna chiamare immediatamente il 118. Ogni minuto è prezioso per il cervello” ha spiegato Daniele Barillari ,Direttore della Centrale 118 di Cagliari competente per tutto il sud Sardegna e Oristano. “Gli infermieri della Centrale Operativa 118 somministrano al telefono alcune domande chiave all’utente, riuscendo il più delle volte a capire se c'è un ictus in corso ed attivando velocemente la macchina del soccorso con l'invio del mezzo più adeguato». AREUS ha recentemente acquisito un'applicazione che è in grado di effettuare una visita in remoto, attraverso l'attivazione della videocamera del cellulare del chiamante. La Centrale 118 ,grazie alla teleconferenza, mette in contatto il paziente con lo specialista della Stroke Unit dell’ospedale più vicino e, se il sospetto diagnostico è confermato, si procede con il trasferimento nel centro Stroke più vicino. La telemedicina è già oggi in grado di facilitare il percorso diagnostico terapeutico a cominciare proprio dal soccorso preospedaliero. La Centrale Operativa 118 di Cagliari ha coordinato da maggio a novembre i soccorsi ed il trasporto all'ARNAS Brotzu di 250 pazienti con ictus e si prevede che in 12 mesi saranno più di 450 i pazienti trasportati. “Il riconoscimento internazionale ricevuto è incoraggiante ma è un punto di partenza” ha aggiunto Barillari. “Dobbiamo ancora migliorare attraverso la formazione del personale, il coinvolgimento dei MMG e progetti di informazione rivolti ai cittadini".
«La Sardegna è una terra bellissima ma impegnativa per il sistema sanitario. Per affrontare lo stroke, dobbiamo abbattere le barriere del tempo e della distanza. Solo una rete organizzata ed efficiente, unita alla consapevolezza della popolazione, può assicurare che ogni cittadino abbia le stesse possibilità di trattamento», ha affermato Giovanni Cossu, Direttore della Struttura Complessa di Neurologia e Stroke Unit dell'Arnas G.Brotzu. «La Regione Sardegna si è impegnata a ammodernare la rete per lo stroke in grado di affrontare le complessità del territorio, dalle aree urbane densamente popolate alle zone rurali più isolate" ha spiegato Cossu. "Questa rete, dovrà essere composta non solo dagli ospedali “hub” attrezzati per la trombolisi endovenosa e per procedure di trombectomia meccanica, ma anche da centri “spoke”, ospedali distribuiti nel territorio con letti dedicati all’assistenza dei pazienti con ictus che operano in sinergia con il sistema di emergenza-urgenza territoriale e che possono somministrare la trombolisi endovenosa in regime di urgenza o, se non disponibile un servizio di neurologia attivo h24 prevedono letti dedicati ai pazienti con ictus nelle unità operative di area medica o intensiva, garantendo un'assistenza monitorata e appropriata nelle fasi successive al trattamento iperacuto».
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