Marco Balbina
16:50
L'opinione di Marco Balbina
Il Governo deve abolire il tetto al 5 per mille
Riteniamo l’abolizione del tetto al 5 per mille destinato alle Associazioni no-profit una misura di giustizia sociale non più rinviabile. Nel 2023 gli italiani che in dichiarazione dei redditi hanno destinato il loro 5 per mille sono stati 17.249.982, quasi 731mila in più rispetto al 2022. Un importante segnale di riconoscimento per il lavoro svolto dalle associazioni del Terzo Settore che fanno del volontariato, della solidarietà sociale, della ricerca scientifica e sanitaria e delle altre attività di interesse generale il loro obiettivo primario. L’ammontare destinato alle Associazioni si è concretizzato nella ragguardevole cifra di 552 milioni di euro. Di tale somma, però, ne potranno ricevere solo 525, poiché in Italia esiste un inspiegabile tetto al 5 per mille fissato a 525 milioni di euro e che non può essere superato.
Si tratta di circa 28 milioni di euro di cui le Associazioni non potranno beneficiare e che, viceversa, non esiste per l’8 per mille alla Chiesa Cattolica ed alle altre confessioni religiose, che ogni anno ritirano interamente la cifra loro destinata. La conseguenza pratica è che la mancata distribuzione al Terzo Settore di quasi 28 milioni di euro limita concretamente progetti di ricerca scientifica, assistenza alle persone con disabilità e molte altre attività di impatto sociale. Non solo, ma come riportato su VITA, il 5 per mille supporta anche la gestione, manutenzione, tutela, conservazione, valorizzazione e promozione dell’inestimabile patrimonio culturale e paesaggistico italiano, che solo nel 2023 ha impegnato il Fondo per l’ambiente italiano in più di 100 cantieri di restauro e conservazione.
Per l’abolizione del tetto si sono schierate le più importanti Associazioni no-profit - ActionAid, Fondazione Airc, Aism/Fism, Emergency, Fondo per l’ambiente italiano – Fai, Lega del Filo d’Oro, Medici senza frontiere, Save the Children, Fondazione Telethon e Unicef – chiedendo espressamente al Governo Meloni di eliminarlo nella Legge di Bilancio 2025, equiparandolo all’8 per mille. Ma pare che nessun emendamento sia stato presentato e accolto nella Finanziaria ancora in esame, non essendo questa, evidentemente, una priorità del nostro Governo. Priorità che sembra invece essere ben presente per quanto riguarda l’aumento del finanziamento pubblico ai partiti. Si è tentato, infatti, di superare l’attuale formula del 2 per mille, attraverso un emendamento presentato in Senato al cosiddetto “decreto fisco”, che avrebbe portato la cifra di finanziamento da 25 a 42 milioni di euro. Per fortuna, una “priorità” bloccata tempestivamente dal Quirinale, con una iniziativa piuttosto drastica quanto inappellabile.
Marco Balbina,
*Presidente Associazione Parkinson Alghero-ODV
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