S.A.
9:33
Meteo e traffico: cosa leggono di più i sardi
Presentati i risultati della ricerca sullo stato dell’arte dell’informazione in Sardegna, commissionata dal CORECOM Sardegna. Una maggioranza si informa regolarmente sugli eventi a livello locale (55%), molti seguono costantemente politica, cronaca nera e sport. Lavoro, innovazione ed economia intercettano una nicchia imprenditoriale e maschile
CAGLIARI - Sono stati presentati nella Sala stampa “Gianni Massa” del Consiglio Regionale della Sardegna, i risultati della ricerca sullo stato dell’arte dell’informazione in Sardegna, commissionata dal CORECOM Sardegna all’Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con la direzione scientifica della Professoressa Mariagrazia Fanchi. L’indagine commissionata da Corecom ha mappato canali e contenuti e ha ricostruito i processi attraverso i quali i cittadini si informano, con attenzione a includere strumenti e formati innovativi o non convenzionali. L’intento è stato dunque quello di analizzare il fenomeno informativo dal punto di vista dell’offerta messa in campo dal comparto regionale e dal punto di vista della ricerca e della fruizione di contenuti informativi da parte dei pubblici. «La ricerca sull’informazione in Sardegna rappresenta per noi la realizzazione piena di una delle finalità del CORECOM – dichiara il Presidente Sergio Nuvoli – È un risultato a cui abbiamo puntato con determinazione fin dall’inizio del mandato. Il lavoro fatto dall’autorevole team di ricercatori guidato dalla prof.ssa Fanchi restituisce una mole di dati molto consistente ottenuta e analizzata con metodo scientifico: emerge un quadro estremamente vitale, vario e professionale in cui lavorano ogni giorno centinaia di professionisti. Sono certo che quanto emerso possa costituire la base per una riflessione approfondita sul sistema informativo sardo, che siamo orgogliosi di mettere a disposizione della categoria giornalistica, della classe politica e di tutti i sardi».
Prima che italiana o europea, la maggioranza dei sardi si sente sarda (57%). Identità locale che si riscopre trendy, facendo breccia in particolare tra i giovani istruiti residenti nei grandi centri del territorio. La spinta a informarsi nasce da una pluralità di driver che vedono al centro il desiderio di ampliare i propri orizzonti culturali e di essere cittadini attivi e consapevoli (50 e 45%). Ciò si riflette in un più spiccato interesse per l’informazione locale e regionale (51%, molto interessati), rispetto a quella nazionale o internazionale (rispettivamente al 40 e al 31%). I temi nell’agenda dei cittadini sardi sono diversificati, tutti però seguono le notizie su meteo e traffico (96%), una maggioranza si informa regolarmente sugli eventi a livello locale (55%), molti seguono costantemente politica, cronaca nera e sport. Lavoro, innovazione ed economia intercettano una nicchia imprenditoriale e maschile. Guardando ai meccanismi di condivisione delle notizie, il più potente rimane il passaparola nelle reti familiari, lavorative e amicali, che rappresenta una fonte di approvvigionamento regolare di informazione locale per il 61%. Tra i principali soggetti ed enti riconosciuti come fonte di informazione (grafico 4 allegato) prevalgono gli enti locali (Comuni e Regione), da cui il 37% afferma di ricevere informazioni regolarmente, trasversalmente alle varie fasce d’età. Seguono gli influencer locali online (30%), più seguiti dalla Generazione Z. A distanza politici o partiti (23%), associazioni e attivisti (21 e 17%), ma ancora con maggiore seguito tra i più giovani.
La propensione dei cittadini sardi verso l’informazione, che emerge anche dalle indagini multiscopo di ISTAT, è confermata dal numero delle testate e fogli regionali e locali: oltre 50, con una diffusione capillare sul territorio. Anche la Sardegna risente della più ampia dinamica che vede una crescente propensione alla fruizione di testate online a detrimento di quelle cartacee. Negli ultimi 3 anni i due principali player regionali, l’Unione Sarda e La Nuova Sardegna, registrano infatti una prevedibile, evidente e progressiva riduzione della tiratura cartacea. D’altra parte, potrebbe stupire di più l’altrettanto evidente e progressiva flessione delle edizioni online di entrambe le testate, quasi dimezzata tra il 2021 e il 2023. Ciò potrebbe essere in parte spiegato da dinamiche, anch’esse sovra locali, legate alla disaffezione dei più giovani verso le fonti «tradizionali» nella direzione di una dieta informativa più spostata verso i social network.
Il giudizio complessivo sul sistema dell’informazione locale è nettamente positivo per quanto concerne la chiarezza dei contenuti, adeguata per l’82% del campione, e prevalentemente positivo per quanto riguarda la loro veridicità (66%) e per il loro livello di approfondimento (61%). Diviso risulta invece il giudizio sull’imparzialità dell’informazione, adeguata solo per il 49% dei rispondenti (55% nel caso dell’elettorato di centrodestra). Ciò, tuttavia, non si traduce in una critica dei mezzi d’informazione tradizionale in favore dei media digitali, è vero anzi il contrario. L’informazione ricevuta attraverso Tv, quotidiani e radio riscuote soddisfazione maggioritaria tra il 70 e il 78% del campione, superiore a quella accordata ai nuovi media. In particolare, i podcast e i contenuti prodotti dagli influencer, perlomeno in fatto di informazione locale, riscuotono un giudizio diviso: oltre il 45% degli intervistati si ritiene insoddisfatto. Indagando invece l’opinione rispetto all’informazione locale legata alle specifiche tematiche, meteo e traffico riscuotono maggiore soddisfazione. I temi più controversi risultano invece politica, economia e lavoro (pienamente soddisfacenti per il 16-17% del campione) sui quali è più probabile che il lettore rintracci letture divergenti dalle proprie opinioni; dato che potrebbe essere associato alla limitata percezione di imparzialità del sistema informativo complessivo. Infine, uno sguardo all’immagine della Sardegna attraverso i quotidiani locali. Per la maggioranza questi restituirebbero un ritratto realistico ed equilibrato del territorio regionale, ma per 1 su 5 – in particolare tra i cittadini delle province di Oristano e Sud Sardegna – la rappresentazione della Sardegna risulterebbe invece distorta in senso peggiorativo dai quotidiani locali.
|