S.A.
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Sa Mandra celebra i 50 anni del Coro di Usini
Festa per i primi 50 anni di un prestigioso coro e la presentazione di un libro dal titolo Il “cuore” di Usini di Antonio Brundu, che racconta la storia, il repertorio, le formazioni, gli aneddoti e la variegata antologia musicale del Coro di Usini
ALGHERO - Mercoledì 4 dicembre alle ore 18.00, a Sa Mandra ci sarà il nuovo appuntamento di Nàrami. L’occasione è ghiotta perché oltre a festeggiare i primi 50 anni di un prestigioso coro, si presenterà il libro dal titolo Il “cuore” di Usini di Antonio Brundu, che racconta la storia, il repertorio, le formazioni, gli aneddoti e la variegata antologia musicale del Coro di Usini. L’autore è attualmente sindaco del comune di Usini, ma anche corista e parte integrante del Coro, una delle più longeve formazioni coral-musicale di tutto il nord Sardegna. Con Antonio Brundu ci sarà Mario Tedde, Direttore e fondatore del Coro. In coro si canta l’amore, si ricorda il passato e si invoca il sacro. I cori, come sos contos de foghile, raccontano di identità e, grazie alla complicità della lingua sarda, cantano di usi, di consuetudini, di modi di essere e del sentire di tutto un paese.
Sono “un canto popolare libero” che con semplici melodie, con contemporanee dissonanze, riscoprono radici, saldano generazioni, amalgamano comuni origini, rinnovano e rinsaldano ataviche appartenenze. A guidarci, nella magistrale macchina corale, che annovera nel suo organico ben 21 cantori, ci saranno Giovanni Cherchi, cultore delle tradizioni, sarto e curatore di abbigliamento tradizionale, e Ignazio Sanna Fancello, ricercatore, curatore del canto popolare e dell’abbigliamento della tradizione sarda. Questo appuntamento di Nàrami sarà sicuramente un viaggio affascinante, non solo perché ci farà scoprire come la nascita di un Coro sia spesso un fatto spontaneo, un gioco fatto quasi per caso, ma, al contempo, ci svelerà quanto sia l’impegno e la caparbia determinazione che tutti i coristi ci mettono affinché questo sogno di pochi possa diventare un desiderio corale.
Un sogno che dura da cinquant’anni e che perennemente si innova, come il repertorio che si libra, svetta, e va sulle note di un canto libero e popolare, al contempo simbolo di orgoglio e di identità.
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