S.A.
20 novembre 2024
Suoli pubblici, arredi e decoro: basta, così non va
Ad Alghero il tema è stato affrontato nell´ultima campagna elettorale e da anni si attende una presa di posizione chiara da parte della politica. Nel frattempo i cittadini riuniti attorno al Comitato Suolo Pubblico Bene Comune chiedono l´adozione di regole necessarie per la fruizione degli spazi pubblici e il rispetto del piano degli arredi urbani
ALGHERO - Nasce ad Alghero il Comitato Suolo Pubblico Bene Comune «per sostenere le ragioni di un equilibrato utilizzo dei beni comuni, per una rigenerazione della qualità e della bellezza urbana: gli spazi pubblici come i bastioni, le piazze, gli slarghi, i marciapiedi, i parcheggi per le auto, in assenza di un piano della mobilità sostenibile e dei parcheggi, non possono essere sempre più occupati da tavolini, sedie, arredi, poligoni e doppi poligoni circondati da discutibili recinzioni» esordisce il Comitato a difesa degli spazi. Il tema è stato affrontato nell'ultima campagna elettorale e da anni si attende una presa di posizione chiara da parte della politica. Nel frattempo i cittadini riuniti attorno a questo nuovo organismo chiedono «di far adottare dalla pubblica amministrazione le regole necessarie per il mantenimento della fruizione pubblica, del decoro, della bellezza e della qualità dei luoghi attraverso la giusta regolamentazione delle concessioni del suolo pubblico e del piano degli arredi urbani rimasto, da 10 anni, lettera morta».
In esso si affermava: “In ottemperanza alle indicazioni date dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Sassari e Nuoro è vietato l’utilizzo di paraventi/graticci o lastre di plexiglass o vetro. E’ vietato l’utilizzo di arredi in materiale plastico e finto legno di scarsa qualità, di qualsivoglia chiusura laterale dei manufatti di copertura. E’ vietato l’impiego di panche, lettini, divanetti e similari di alcune genere e materiale. Non è consentito ad integrazione dell’elemento di copertura l’installazione di tende parasole di tipo a caduta e similari”. Secondo il Comitato si tratta «di un compito forse non semplice, ma non impossibile nel quale tutti siamo coinvolti, nessuno può tirarsi indietro o ritenersi escluso: amministratori, operatori economici, cittadini, storici dell’arte, urbanisti e paesaggisti per ricercare un punto di equilibro condiviso. Il suolo pubblico deve essere concesso con criteri di sostenibilità e di qualità urbana, in modo tale da non inficiare il concetto stesso di “suolo pubblico” ossia contemperando le esigenze della vivibilità e fruibilità dei luoghi pubblici con quelle di incremento dello sviluppo economico; così è affermato nella delibera del Consiglio Comunale n. 36 del 2016».
Il Comitato ricorda che «alcune regole ci sono, altre è necessario adottarle, ma soprattutto bisogna applicarle e farle rispettare. Un giorno migliore si può immaginare e far sorgere nella città fortezza e in tutto il tessuto urbano, perché non può esserci bellezza in centro se è assente in periferia. Dipende da tutti noi. Ognuno, nessuno escluso, deve fare la propria parte. Il Comitato Suolo Pubblico Bene Comune in ultima istanza propone un sistema di controllo, monitoraggio e prevenzione attraverso un team composto da un congruo numero di agenti della Polizia amministrativa distaccati direttamente presso gli uffici del Demanio e delle Attività Produttive per effettuare i monitoraggi dell’occupazione del suolo pubblico, degli arredi urbani, delle premialità, della prevenzione delle violazioni ed eventuale repressione degli illeciti amministrativi. Sistema di controllo coordinato con le verifiche delle emissioni acustiche degli eventuali intrattenimenti musicali accessori alla attività di somministrazione».
Foto d'archivio
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