Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica respinge assurdamente la richiesta del Comune di Alghero per lo svolgimento dell’inchiesta pubblica sul progetto di centrale eolica flottante “Mistral”
ALGHERO - Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha respinto (nota prot. n. 200922 del 5 novembre 2024) la
richiesta del Comune di Alghero per l’indizione di specifica inchiesta pubblica (art. 24 bis del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.) nell’ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di centrale eolica “Parco eolico flottante Mistral”, proposto dalla Parco Eolico flottante Mistral s.r.l. (Gruppo Acciona) nel Mar di Sardegna.
A darne l'annuncio il Gruppo d'Intervento giuridico, secondo cui, la motivazione, è «sconcertante»: secondo l’interpretazione ministeriale, “il disposto in materia di inchiesta pubblica contenuto nel codice dell’ambiente ha natura alternativa e facoltativa al procedimento di pubblicazione e presentazione, in forma scritta, di osservazioni”. Inoltre, “sono state introdotte una serie di misure di semplificazione finalizzate a dare impulso alla transizione energetica che hanno disposto l’estrema riduzione dei termini procedimentali della VIA ... gli Enti interessati dalla realizzazione del progetto erano stati precedentemente informati della proposta progettuale grazie alla procedura di definizione dei contenuti dello studio di impatto ambientale (scoping) ... nell’ambito della procedura di V.I.A. ... è stata garantita la possibilità di avere la più ampia partecipazione ... sono stati acquisiti nn. 35 osservazioni e pareri da parte di numerosi cittadini, di associazioni (quali Gruppo d’Intervento Giuridico, Italia Nostra, LIPU, Medici per l'Ambiente - ISDE Sardegna), del Consorzio Industriale Provinciale Oristanese, della Regione Autonoma della Sardegna e dei Comune di Alghero, San Vero Milis, Bosa e Arborea”.
Insomma, pur riconoscendo «che sussistono le condizioni per la richiesta dell’attivazione dell’inchiesta pubblica”, il Ministero “ritiene di non accogliere la richiesta», perchè bisogna fare in fretta (oggi i progetti più ingenti beneficiano anche di corsia preferenziale), perchè gli Enti interessati sono già stati coinvolti e sono già arrivati 35 atti di intervento con “osservazioni” e pareri da Amministrazioni pubbliche, associazioni ambientaliste, cittadini.