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27 ottobre 2024
La bandiera della Palestina in Regione: polemiche
L´algherese Valdo Di Nolfo, eletto con “Uniti per Alessandra Todde”, appende il vessillo e pubblica il video: in sottofondo una canzone che inneggia all’intifada, ma scoppia la polemica a Cagliari
CAGLIARI - «L’esposizione della bandiera palestinese da parte di un consigliere regionale della sinistra dalla finestra del Consiglio regionale, più che un sostegno al popolo palestinese sembra una condanna nei confronti di Israele. Questo uso strumentale delle Istituzioni non è accettabile ne tollerabile». A dichiararlo sono il Consigliere regionale della Lega Alessandro Sorgia e il Segretario regionale del partito Michele Pais, all'indomani dell’esposizione da parte del Consigliere regionale eletto nella lista “Uniti per la Todde” Valdo Di Nolfo. «Ci chiediamo se questo gesto sia condiviso dalla Presidente Todde. Ma, evidentemente, il suo silenzio e la sua mancata posizione per il gesto di un rappresentante della sua lista civica, è già una chiara risposta».
«Il Consiglio regionale non può trasformarsi in una curva di stadio in cui si fa il tifo per una parte, in un conflitto internazionale che sta causando dolore e morte, e su cui l'Italia e la comunità internazionale, stanno lavorando per trovare una soluzione pacifica. Conflitto nel quale, tuttavia, è chiara la matrice terroristica di Hamas, responsabile del massacro del 7 ottobre” - continuano Pais e Sorgia, secondo cui - “Il Consiglio regionale deve essere luogo in cui le ragioni della Pace, della tolleranza e del dialogo, devono sempre prevalere.
«L'esposizione della sola bandiera palestinese, senza quella israeliana a fianco, è un segnale che non va in questa direzione e non fa onore alla più importante istituzione della Sardegna che rappresenta tutti i sardi, non frange estremiste». Un gesto del tutto inopportuno che offende la comunità ebraica sarda, a cui va tutta la nostra solidarietà anche a nome della stragrande maggioranza dei sardi che non si riconoscono in quel gesto, che non è di pace, ma di «parte» concludono i rappresentanti della Lega.
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