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14 ottobre 2024
22 grifoni riassaporano la libertà nel Sud Sardegna
È accaduto mercoledì 9 ottobre a Cea Romana, nel territorio comunale di Villasalto, nell’ambito del progetto LIFE Safe for Vultures
Un involo quasi simultaneo di 22 giovani grifoni. Uno spettacolo raro ed emozionante anche per chi ha già assistito ad altre attività del genere e ha partecipato a progetti simili. È accaduto mercoledì 9 ottobre a Cea Romana, nel territorio comunale di Villasalto, nell’ambito del progetto LIFE Safe for Vultures. Intorno alle 10.30 gli uomini dell’Agenzia Forestas hanno aperto la voliera di ambientamento che da sei mesi ospitava i 21 individui arrivati dalla Spagna e uno proveniente dalla Francia, destinati al programma di ripopolamento della specie nel Sud Sardegna, un’area in cui è sempre esistita e ha svolto un importante ruolo ecosistemico, finendo per estinguersi verso la fine degli anni Sessanta. Nel giro di pochi minuti i grifoni, tutti nati nel 2023, hanno abbandonato la struttura e iniziato a sfruttare le correnti ascensionali per perlustrare la zona e assaporare la libertà ritrovata o mai sperimentata prima: due di loro, quello francese e uno degli spagnoli, sono nati in cattività da coppie di animali irrecuperabili, che non possono più volare e che vengono ospitati in strutture specializzate nella cura della fauna selvatica.
Da quel momento i loro movimenti vengono monitorati attraverso i trasmettitori satellitari di cui sono stati dotati prima del rilascio. Per ora i grifoni non si sono allontanati troppo dalla zona in cui è avvenuta la liberazione. Solo tre di loro si sono spinti in prossimità della costa, tra Muravera e San Priamo. L’auspicio è che presto gli uccelli appena liberati si uniscano a quelli rilasciati lo scorso 9 aprile, primi 15 di oltre 50 individui che verranno reimmessi in natura nel corso del progetto, il cui obiettivo dichiarato è di estendere l’areale di distribuzione della specie a tutta l’isola, ricostituendo una condizione naturale che era stata compromessa da fattori come la carenza alimentare, l’avvelenamento e l’interazione con le infrastrutture energetiche. Il rilascio gestito da Forestas per il partenariato di cui è capofila il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari e che comprende il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, E-Distribuzione e Vulture Conservation Foundation, era iniziato in maggio, quando i grifoni sono arrivati dalla Spagna.
Provenienti da un centro di recupero dell’Estremadura, erano stati presi in carico dal centro di recupero della fauna selvatica di Bonassai, a Sassari, dove hanno trascorso la quarantena e sono stati sottoposti ad accurati controlli sanitari. In maggio sono stati trasferiti a Villasalto, dove il contatto con l’uomo è stato limitatissimo, circoscrivibile alle visite del personale addetto a portargli le carcasse e l’acqua. Il 4 ottobre sono stati preparati per il rilascio. Accertato il buono stato di salute, è stata effettuata la marcatura alare attraverso la decolorazione delle penne, per favorirne l’identificazione anche a distanze ragguardevoli. Le combinazioni adottate permetteranno di riconoscere facilmente gli animali provenienti dalla colonia sarda rispetto a quelli di origine spagnola, e di distinguere gli animali liberati a Villasalto dai grifoni liberati nel nord-ovest Sardegna nei precedenti programmi di restocking. Tutti sono dotati di trasmettitori satellitari che consentiranno di studiarne i movimenti e i comportamenti: grazie all’accelerometro, il dispositivo permetterà di dire quando un grifone sta volando, sta mangiando o sta riposando.
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