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14 ottobre 2024
Germaine Acogny strega il palcoscenico del Verdi
La “leonessa” della danza moderna africana ha proposto in prima europea uno spettacolo carico di suggestioni e significati profondi dedicato agli antenati. L’assessora Puggioni le ha conferito una targa della Città di Sassari
SASSARI - “Ascolta la voce dell’acqua, la voce del fuoco, ascolta nel vento il cespuglio che singhiozza: è il respiro degli antenati”. Le parole di una poesia al Teatro Verdi di Sassari scandiscono il ritmo di una danza ancestrale. La voce è quella di Germaine Acogny, 84 anni, Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia 2021 e una vera leonessa dell’arte tersicorea, madre della danza moderna e contemporanea africana. E sul palcoscenico del Politeama è magia. Lo sviluppo coreutico si amalgama alle movenze di un rito ancestrale dove ogni elemento è una potente rappresentazione simbolica intrisa di misticismo. La dimensione è onirica, tra vapori di fumo che la suggestione trasforma in figure medianiche che si innalzano e dissolvono verso il cielo.
La danza diventa un rituale stregato, per dare vita a uno spettacolo unico e irripetibile, “Hommage aux ancetres” (omaggio agli antenati), che grazie al festival “Corpi in movimento” è arrivato in Sardegna nel weekend in prima europea assoluta. Una polvere magica ha tratteggiato un cerchio per delimitare lo spazio di contatto tra il mondo spirituale e quello materiale, e rappresentare la dimensione della danza, che in Africa, proprio come in Sardegna, ha trovato le sue massime espressioni nel ballo rotondo di gruppo. Un cuscino raffigura un neonato, simbolo di rinascita e reincarnazione, e tutto si ricopre di un tappeto di petali di rosa rossi e bianchi. Infine arriva l’ultimo elemento, il più inquietante, la maschera: è la morte, che non ha mai il sopravvento perché la reincarnazione ripete il ciclo vitale all’infinito.
Lo spettacolo, applauditissimo, è un condensato di significati profondi e di emozioni, e Acogny afferma che quando balla sa di non essere sola, ma accompagnata dagli antenati a cui ha dedicato questo importante lavoro della maturità con la sua Ecole des Sables (la scuola sulla sabbia).
La grande maestra e coreografa franco-senegalese, a fine performance ha ricevuto una targa commemorativa a nome della Città di Sassari dalle mani dell’assessora alla Cultura Nicoletta Puggioni, al fianco dell’effervescente presentatrice Monica Lubinu e della direttrice di Danzeventi, Lucia Cau. Subito dopo, la serata è proseguita con un vivace talk nel quale Germaine si è intrattenuta a dialogare con Lubinu e a confrontarsi con la coreografa sassarese Livia Lepri, sul palco in rappresentanza del mondo coreutico italiano. Quindi a rispondere alle domande del pubblico.
«Stasera penso di aver assistito a un quadro in movimento – ha affermato Lepri con evidente emozione – a un’opera d’arte che ha fuso la vita e le persone che non abbiamo più vicino ma che ci sono sempre. Ha fuso le nostre radici, la multimedialità, una musica stupenda, la poesia, la gentilezza, la bellezza, di cui molti in questo momento hanno un grande bisogno». Prima del saluto conclusivo Germaine Acogny ha trascinato la platea in un ultimo ballo di gruppo che ha portato gli spettatori a riversarsi in piedi sotto il palcoscenico. Il prossimo appuntamento di “Corpi in movimento” sarà il 26 ottobre in Sala Estemporada a Sassari con l’Albanian Dance Theatre che presenta “Shkundem”. Il Festival della danza d'Autore è organizzato dall’associazione Danzeventi di Sassari con il sostegno del Mic, della Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna, Fondazione Alghero, e i comuni di Sassari, Alghero e Ittireddu, il Baretto eventi di Porto Ferro e il Teatro Verdi di Sassari. Per maggiori informazioni contattare Danzeventi al numero 3406517531 o per email all’indirizzo danzeventi@gmail.com.
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