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14 ottobre 2024
Arrostita diffusa, esperimento riuscito a Sassari
Soddisfatto il sindaco Mascia: La gente ha risposto all’invito, questa è la strada da seguire: viverla è l’unica possibilità di restituirle la centralità sociale, economica e culturale che ha smarrito nei decenni. Da qui può ripartire Sassari
SASSARI - «L’esperimento è riuscito, vogliamo che quella parte del centro storico riprenda a essere frequentata. La gente ha risposto all’invito, questa è la strada da seguire: viverla è l’unica possibilità di restituirle la centralità sociale, economica e culturale che ha smarrito nei decenni. Da qui può ripartire Sassari». Così il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, sulla buona riuscita di A fora li brasgeri – Passeggiata nel centro storico con assaggi di piatti alla brace, che sabato scorso ha animato vie e piazze di Sassari Vecchia. Voluta da Mascia, dall’assessora alla Cultura, Nicoletta Puggioni, e da tutta l’amministrazione in carica, la manifestazione è stata organizzata con l’associazione di promozione sociale Eat&Buffas. «È stata una sorta di edizione zero, la prova generale di un’iniziativa destinata a ripetersi ogni anno più ricca e più bella, spartiacque ideale tra la Faradda di li Candareri e la fine dell’estate», spiega l’assessora Puggioni. «Sabato sera il centro storico di Sassari era vivo, animato, illuminato e chiassoso come vorremmo che fosse sempre», ribadisce Mascia, mentre per Puggioni «piazze, vie, vicoli, slarghi: per tanti sassaresi e per i visitatori è stata un’occasione inedita per scoprire una parte della città in molti casi sconosciuta».
Ecco perché «il richiamo della tradizione gastronomica, per il quale ringraziamo i circoli privati che hanno collaborato e Eat&Buffas che ci ha supportato, è stato il pretesto per riappropriarsi di luoghi di cui vorremmo che la nostra comunità si innamorasse di nuovo – spiega il sindaco – abitandoli, vivendoli, frequentandoli». Tornando a sabato sera, per Palazzo Ducale il bicchiere è mezzo pieno. «La delusione di chi non è riuscito ad acquistare il coupon per partecipare all’iniziativa, o che per ragioni logistiche non ha fatto in tempo a degustare tutte le pietanze prenotate – riflette il primo cittadino – indica quanta voglia ci sia di socialità, di occasioni di incontro, di vivere la città, di riprendersi gli spazi». Chi volesse, ovviamente, potrà chiedere il rimborso dei piatti non consumati (le modalità saranno presto indicate sulla pagina Facebook dell’iniziativa). In alternativa il ricavato sarà utilizzato per sostenere qualche iniziativa benefica. Ma l’amministrazione guarda avanti. «Faremo tesoro degli aspetti che si possono migliorare, e la prossima iniziativa sarà ancora più grande – chiosa Mascia – lavoriamo per valorizzare e riscoprire ogni zona della città, era un obiettivo della manifestazione».
Un altro obiettivo centrato lo spiega Nicoletta Puggioni. «Quest’amministrazione vuole promuovere iniziative e attività che contribuiscano alla salvaguardia dei valori storici e identitari di Sassari, immaginando un calendario di manifestazioni da realizzarsi ogni anno», annuncia, riferendosi anzitutto alla Faradda col suo corollario di riti, tradizioni e manifestazioni. «La formula testata sabato sarà il modello per una rassegna gastronomica che in futuro arricchirà il programma dei Candelieri – conferma l’assessora – una kermesse itinerante da programmare a fine estate, per rivitalizzare il centro storico e valorizzare la tradizione gastronomica sassarese». Soddisfatto anche Giovanni Cocco, presidente di Eat&Buffas, associazione che promuove la cultura alimentare e gastronomica locale e i prodotti tipici di Sassari, del suo territorio e di tutta la Sardegna. «È stata una autentica operazione di riappropriazione culturale, la kermesse ha permesso di ricollegare l’arrostita, uno dei più longevi, popolari e conosciuti riti della tradizione gastronomica sassarese – afferma Cocco – ai luoghi in cui è nata e si è affermata come tratto identitario della comunità e del suo modo di essere».
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