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13 ottobre 2024
Bovini: la Sardo-Bruna verso l´Igp
La carne della razza bovina Sardo-Bruna può aspirare ad avere il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta. L’allevamento per la produzione di carni di alta qualità può rappresentare un fattore di crescita per le aziende agricole sarde
NUORO - La carne della razza bovina Sardo-Bruna può aspirare ad avere il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta. L’allevamento per la produzione di carni di alta qualità può rappresentare un fattore di crescita per le aziende agricole sarde. Ieri mattina a Sassari sono state illustrate le azioni e le strategie innovative per costruire una filiera della razza Sardo Bruna, durante il convegno sul progetto di ricerca Valorisardo (finanziato con il Psr 2014/2020, attraverso la sottomisura 16.1 - Seconda fase).
C’è stata infatti la presentazione dei risultati che nelle intenzioni dei partner vuole poter dare gli strumenti ad allevatori, centri di ingrasso, operatori del settore, per la creazione di una filiera certificata. Si parte da una razza autoctona, la cui storia dell’allevamento è stata influenzata, decretandone un lento ma non definitivo abbandono (sono circa 57mila i capi allevati in Sardegna secondo il Sistema Informativo Veterinario) dall’arrivo nell’isola di razze selezionate specificatamente per la produzione di carne e quindi più produttive.
«La Sardo Bruna ha ottime capacità di adattamento alle nostre condizioni ambientali, è un animale maggiormente resistente che si adatta ai nostri paesaggi. Il nostro obiettivo era quello certificare la qualità delle carni bovine di razza Sardo Bruna, di dimostrare la sostenibilità ambientale di questa filiera e di capire le potenzialità di mercato delle carni Antibiotic Free”. Elementi ai giorni nostri ricercati nei banchi delle macellerie dei supermercati da una clientela sempre più esigente e attenta alla filiera» ha spiegato Francesco Forma, imprenditore del settore carni e amministratore dell’azienda capofila del progetto.
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