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Cor 13 ottobre 2024
Salvamento balneare: tavolo tecnico
Il lavoro ha previsto un censimento delle postazioni anche nelle concessioni demaniali da parte dei Servizi territoriali della Direzione. Sono state censite 735 postazioni di salvamento e 723 fisse e 12 mobili, con circa 1500 operatori totali
Salvamento balneare: tavolo tecnico

CAGLIARI - Si è appena concluso il Tavolo Tecnico “Sistema Integrato di Salvamento Balneare (SISB): un nuovo progetto per il triennio 2025-2027 in Sardegna”, convocato in occasione della Settimana Nazionale della Protezione Civile 2024, nella sede di via Vittorio Veneto, a Cagliari.
Dopo i saluti del Direttore generale, Mauro Merella, Daniela Pani del Servizio previsione rischi della stessa direzione, ha illustrato le tipologie di rischi marini per i quali la Protezione civile ha in corso gli studi sugli scenari, soffermandosi in particolare sul rischio balneare e sull’incidenza delle “rip current” (correnti di ritorno) negli incidenti in mare. Gianluca Fontana del Servizio pianificazione e coordinamento emergenze ha presentato i dati del rilevamento delle postazioni di salvamento, effettuato questa estate nelle zone costiere afferenti ai 64 Comuni che hanno ricevuto le risorse assegnate dalla deliberazione della Giunta regionale n.18/40 del 22 maggio 2024.

Il lavoro ha previsto un censimento delle postazioni anche nelle concessioni demaniali da parte dei Servizi territoriali della Direzione. Sono state censite 735 postazioni di salvamento e 723 fisse e 12 mobili, con circa 1500 operatori totali. Il Comune di Gonnesa, rappresentato dall’ingegnere Antonio Tiragallo, insieme a Edmondo Podda, presidente dell’Organizzazione di Volontariato So.Sa.Go. ha presentato un progetto attuato nel Golfo del Leone, 3 Km di spiaggia nella marina di Gonnesa, una delle più pericolose della Sardegna, dove sono presenti 8 centraline con due pulsanti attivabili dagli stessi bagnanti, una per il soccorso sanitario e una per il soccorso a mare.

Le centraline sono collegate con una torretta dove sono presenti i bagnini, che, in caso di soccorso a mare possono arrivare subito al punto segnalato con una moto d’acqua. L’attivazione contemporanea del presidio sanitario, fa in modo che nel frattempo si possa predisporre l’intervento in base alla richiesta. Questo diminuisce notevolmente i tempi di azione, tanto che dal 2006, anno di inaugurazione del progetto, a oggi, il numero di vittime in quella parte di costa è nettamente diminuito. Il progetto ha suscitato molto interesse da parte dei partecipanti e il Direttore generale ha anticipato, in accordo con l’assessora della difesa dell’ambiente, Rosanna Laconi, che si sta valutando l’ipotesi di replicarlo anche in altri litorali dell’isola, in vista della prossima programmazione triennale del Sistema Integrato di Salvamento Balneare 2025- 2027.



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