15 ottobre 2024
Facinorosi? Al Parco l´ultima polemica
Chi si è permesso di contestare i lavori a Punta Giglio, come gli interventi sulla falesia, bollati e definiti dal Cda uscente del Parco di Porto Conte come «pochi e facinorosi», portanti avanti «un´ostracismo dilagante». E sono ancora scintille: tra i firmatari degli appelli professori, accademici e professionisti. Le parole di Giovanni Oliva
ALGHERO - Probabilmente non poteva che finire tutto come è iniziato qualche anno addietro: nella chiusura più netta, dettata da una contrapposizione polemica e scarsa, se non nulla, concertazione. Così Tilloca, Grossi e Bardino - componenti del Consiglio di amministrazione del Parco di Porto Conte fino a pochi giorni fa - hanno voluto salutare tutti a loro modo e nella cosiddetta relazione di fine mandato 2019-2024 - insieme ai risultati a loro dire reggimenti e ottenuti, non mancano di attaccare frontalmente chi, negli anni, ha levato la propria voce per dissetare dal modus operandi a Casa Gioiosa.
Così, chi si è permesso di contestare i lavori a Punta Giglio, come gli interventi sulla falesia o i nascenti campi boa a Porto Conte, bollati e definiti dal Cda uscente del Parco di Porto Conte come «pochi e facinorosi», portanti avanti «un´ostracismo dilagante». Parole che non vanno giù a Giovanni Oliva, portavoce di un dissenso che ad Alghero e in Sardegna più in generale ha coinvolto professori, accademici e professionisti. «Ma quelli del Consiglio Direttivo del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, che, per nostra e loro fortuna, sono stati finalmente mandati a casa (salutati con baci e abbracci, buon viaggio e buone vacanze... "volemose bene") si saranno resi conto del senso e del peso delle parole che hanno adoperato nella loro "relazione di fine mandato" per definire la cittadinanza attiva e le associazioni ambientaliste che in questi anni si sono presi a cuore le sorti del Parco, nello spirito e in coerenza alle finalità per cui è stato istituito» domanda e si domanda l'architetto algherese.
«Migliaia di cittadini, decine e decine di scienziati, autorevoli rappresentanti del mondo accademico hanno contestato, con spirito critico e senso di responsabilità, inopportune e gravi scelte, foriere di danni e rischi all'ambiente. "Pochi facinorosi"? Sanno di offendere molte persone che con grande generosità si sono esposte per difendere l'interesse collettivo? Avevamo allora ragione a non sentire i vecchi rappresentanti del Consiglio Direttivo del Parco capaci di rappresentare al meglio la nostra comunità nell'importante compito di conservare l'eccezionale patrimonio ambientale per consegnarlo integro alle future generazioni? Hanno preferito persistere nella misera performance, incoscienti o succubi, fino alla fine? Dispiace».
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