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Cor 7 ottobre 2024
Turismo lento, Todde a Gala Gonone
«Occorre riappropriarsi dello stile di vita delle comunità e del principio di solidarietà che le contraddistingue, e con questo approccio ‘aprirsi’, in modo discreto, corretto e costruttivo, verso l’esterno, così da generare nuove opportunità per i piccoli Comuni»
Turismo lento, Todde a Gala Gonone

GALA GONONE - «Occorre riappropriarsi dello stile di vita delle comunità e del principio di solidarietà che le contraddistingue, e con questo approccio ‘aprirsi’, in modo discreto, corretto e costruttivo, verso l’esterno, così da generare nuove opportunità per i piccoli Comuni, cuore pulsante e anima identitaria della Sardegna, esaltando autenticità e tradizione, quali valori aggiunti che contribuiscono alla qualità di vita e alla lotta allo spopolamento». Con queste parole la presidente della Regione Alessandra Todde ha chiuso oggi, al teatro comunale di Cala Gonone, la conferenza finale della terza edizione di Noi Camminiamo in Sardegna, coordinata dalla conduttrice televisiva Donatella Bianchi.

Per una settimana, a partire dal 30 settembre, la manifestazione ha animato tutta la Sardegna con 15 itinerari, otto proposti dai Cammini iscritti al Registro regionale (Cammino di Sant’Efisio, Cammino Francescano in Sardegna, Cammino minerario di Santa Barbara, Cammino di Santu Jacu, Cammino di San Giorgio vescovo di Suelli, Cammino 100 Torri e Via dei Santuari) più il progetto - pilota Cammino dei Beati, e sette percorsi proposti dalle Destinazioni di pellegrinaggio della Sardegna (Borutta, Dorgali, Galtellì, Gesturi e Laconi insieme, Luogosanto, Orgosolo, Sant’Antioco). L’evento, che ha coinvolto 70 Comuni ed è patrocinato dal Ministero del Turismo, è parte sostanziale di un progetto attivato dall’assessorato del turismo, artigianato e commercio, per la valorizzazione del ‘turismo esperienziale, lento e sostenibile’.

A conclusione dei lavori della conferenza, l’assessore del turismo Franco Cuccureddu ha posto l’accento su strutturazione e integrazione dei prodotti turistici: «In Sardegna si può vivere di turismo, in questa direzione si deve necessariamente alzare la quota d’incidenza sul Pil regionale, per avvicinarsi alla media nazionale – ha affermato -: occorre strutturare prodotti turistici appetibili per i mercati, valorizzando identità e autenticità e tenendo sempre ben presenti sostenibilità ambientale e socio-economica, quali valori aggiunti dell’offerta regionale. Ciascuno dei prodotti – ha aggiunto -, turismo lento, dei borghi, esperienziale, enogastronomico, non sempre da solo rappresenta una motivazione di viaggio, ma tutti insieme, connessi al turismo marino-balneare, possono essere motivazione di vacanza tutto l’anno e su tutto il territorio regionale, contribuendo così a superare il limite della stagionalità».
22 novembre



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