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1 ottobre 2024
«Operazione fumosa, subito il Piano del Parco»
Acquisto terreni a Punta Giglio e Capocaccia, Fratelli d’Italia: operazione fumosa. Ora si approvi il Piano del Parco. Grossi dubbi sulla decisione di sprecare 400mila euro dal bilancio
ALGHERO - «Benché l'Assessore Daga non manchi mai di descrivere anche la più ordinaria delle attività con termini sensazionalistici, l’operazione di acquisto di terreni siti a Capo Caccia e Punta Giglio è un’azione nei confronti della quale non siamo pregiudizialmente contrari. Che il Comune ottenga la piena disponibilità di un’importante porzione del proprio paesaggio è potenzialmente una buona notizia e può contribuire al rafforzamento dell’Azienda Parco. Eppure l’operazione portata avanti dall’Assessore e Segretario PD è un’operazione che ci appare monca e in più parti fumosa.
Come opposizione siamo riusciti, in sede di commissione, a subordinare formalmente l’acquisto dei terreni alla vincita del banco cui dovrà partecipare il Parco, così da ridurre a “soli” 250mila euro l’esborso che il comune sosterrà per l’acquisto rispetto ai 400mila euro complessivi». Così Marco Di Gangi, coordinatore cittadino, e Alessandro Cocco, capogruppo consiliare
Fratelli d'Italia Alghero.
«Da qui in poi, come direbbero gli antichi romani, ci sono i leoni, ossia tutti i dubbi di un’operazione condotta in modo nebuloso: sul piano procedurale mancano il progetto di intervento redatto dal Parco, la quantificazione dei futuri costi di manutenzione delle aree, una valutazione da parte dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare e perfino una formalizzazione delle trattative portate avanti con i proprietari privati dei terreni. Proprio in merito alle trattative, di lunghissimo corso e assai precedenti a questa amministrazione, manca nell’ipotesi di acquisto una delle aree di maggior interesse per la comunità, ossia una porzione dell’area sosta di Punta Giglio. I terreni poi non sono esclusiva proprietà di privati, poiché alcune parti sono di proprietà della Regione Sardegna».
«Per questo motivo soprattutto è inspiegabile perché l’Assessore Daga non abbia contattato l’assessore regionale Spanedda per far sì che fosse proprio la regione ad acquisire i terreni, da affidare poi alla gestione del Parco. Questo avrebbe ovviamente garantito la possibilità per il Parco di poter ottenere finanziamenti per interventi sull’area, ma con un notevole risparmio di risorse per il Comune. Con 400mila euro il comune di Alghero potrebbe tranquillamente completare i lavori presso la piscina comunale coperta o, in alternativa, realizzare il progetto per la palestra geodetica di Via XX Settembre. Si sceglie invece di disperdere queste risorse in un’operazione che se non ci vede contrari per motivi di tutela del territorio, certamente ci impensierisce per i metodi con cui è stata condotta e che infatti hanno generato non poche tensioni in maggioranza. Oggi, anche alla luce di queste dinamiche, diventa urgente arrivare all’adozione definitiva del Piano del Parco» chiudono Marco Di Gangi, coordinatore cittadino, e Alessandro Cocco, capogruppo consiliare
Fratelli d'Italia Alghero.
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