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25 settembre 2024
«Sport, discussione infelice ad Alghero»
Nessun giro di parole da parte di Gavino Scala, già dirigente cittadino del Partito democratico, sportivo di lungo corso e per numerosi anni membro del consiglio comunale algherese: «La situazione degli impianti sportivi è un campanello d´allarme che richiede un impegno concreto e continuativo da parte delle istituzioni»
ALGHERO - «La fotografia offerta dalla discussione di questi giorni in merito allo stato degli impianti sportivi in città non è delle più felici. Impianti insufficienti, obsoleti con parecchie carenze infrastrutturali e non conformi con gli standard attuali. Occorrono progetti di ammodernamento degli impianti esistenti e la creazione di nuovi spazi per il mantenimento delle capacità sportive locali. La situazione degli impianti sportivi è quindi un campanello d'allarme che richiede un impegno concreto e continuativo da parte delle istituzioni locali, per garantire che le strutture non solo siano mantenute e modernizzare, ma che siano anche accessibili a tutti i livelli della popolazione».
Nella polemica interna alla maggioranza che amministra la città di Alghero intorno all'impiantistica sportiva irrompe Gavino Scala, già dirigente cittadino del Partito democratico, sportivo di lungo corso e per numerosi anni membro del consiglio comunale algherese. «Ciò che emerge - sottolinea - è l'immagine di una situazione sportivamente parlando decisamente precaria. I problemi di manutenzione e conservazione degli impianti rappresentano una vulnerabilita' generale che colpisce tutte le società sportive presenti in città. Lo sviluppo di un settore importante quale lo sport non può prescindere da una totale programmazione del territorio. Puc, parola difficile ormai scomparsa dal dizionario della politica locale. Attualmente lo sport assume una posizione centrale nella nostra struttura sociale».
«E' noto che la pratica sportiva rappresenta per bambini e adolescenti un'opportunità di svago e di condivisione con i coetanei, di educazione, di sviluppo armonico, di inclusione e nelle situazioni di disagio anche di riscatto sociale. Tutti i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze hanno il diritto di "giocare" al di la' della prestazione e del risultato. Da questo punto di vista lo sport si caratterizza come un diritto per tutti i bambini e gli adolescenti. Questo comporta un conseguente impegno da parte delle istituzioni locali per permettere a famiglie in condizioni economiche difficili di introdurre i propri figli allo sport, perché l'attività sportiva è un'occasione che ogni genitore ha il dovere di offrire ai propri figli, un diritto sancito dalla costituzione, perché la funzione sociale dello sport non può esaurirsi in una pratica elitaria, ma deve primariamente garantire l'accesso di tutti gli ambiti sociali a cominciare dai più disagiati. Occorre pertanto provvedere che ci sia uno stanziamento di fondi atto a sopperire alle possibili difficoltà delle famiglie bisognose» chiude Gavino Scala.
Nella foto: Gavino Scala e Raimondo Cacciotto
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