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15 settembre 2024
I Pronto Soccorso in Gallura reggono il flusso estivo
Il Direttore Generale Marcello Acciaro: «Siamo sottodimensionati rispetto al passato, ma dal nostro personale tanto impegno, lavoro e abnegazione per reggere l’onda estiva»
OLBIA - L’Emergenza-Urgenza in Gallura resiste all’impatto con il costante e crescente fusso turistico. Gli accessi nei Pronto Soccorso di Olbia, Tempio Pausania e La Maddalena sono aumentati, seppur gestiti con molti meno operatori sanitari rispetto al passato. Gli otto presidi costieri diffusi sul territorio, rivolti a cittadini non residenti e attivati dalla Asl Gallura, hanno intercettato parte della domanda di salute, riducendo gli accessi impropri nelle strutture ospedaliere. «L’onda estiva è stata arginata nonostante le difficoltà generali del sistema sanitario, soprattutto grazie al personale. Li ringrazio di cuore – sottolinea il Direttore Generale, Marcello Acciaro – perché hanno messo impegno, abnegazione e spirito di servizio. Doti professionali e umane che vanno evidenziate: i nostri operatori sono riusciti a svolgere un lavoro enorme in condizioni non semplici».
Le strutture di Pronto Soccorso in Gallura devono far fronte all’incremento esponenziale di accessi, conseguenza dell’ampliamento del bacino d’utenza con la presenza dei turisti. Circa il 40% dei visitatori che arrivano in Sardegna scelgono, infatti, la Gallura come meta delle vacanze. «Siamo sottodimensionati. Con il nostro numero di accessi, che in estate è pari a quello dei grandi ospedali nazionali, dovremmo avere almeno dieci medici in turno. Invece sono meno della metà. Questa emergenza – aggiunge il Direttore Generale della Asl Gallura – la affrontiamo quindi con molti meno medici rispetto al passato. È un dato di fatto, purtroppo: in Italia mancano specialisti. Ma stiamo riuscendo comunque a dare un servizio ai cittadini e a non chiudere i nostri presidi di emergenza-urgenza grazie al senso di responsabilità di tutto il personale sanitario e ad alcuni modelli organizzativi che abbiamo introdotto e che stanno dando risultati».
Il Pronto Soccorso di Olbia, la struttura di emergenza-urgenza di riferimento nel territorio, ha registrato nel mese di agosto dati addirittura superiori al 2019, periodo pre-Covid (5.471 accessi contro 5.387). «Con la differenza che siamo passati da 19 medici strutturati e 54 posti letto di Medicina di cinque anni fa a 2 soli medici strutturati più 6 esterni, con 32 posti letto tra Medicina Generale e Medicina d’Urgenza. Ad oggi avremmo bisogno di almeno 16 medici», ricorda la Direttrice della SC di Medicina d’Urgenza, Rosangela Beretta. «In questa situazione di grande difficoltà, se si considera che ad agosto abbiamo avuto giornate anche con 260 accessi, tutti gli operatori sanitari del Pronto Soccorso di Olbia sono stati straordinari e hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo. Ci sono venuti in aiuto, inoltre, strumenti come il progetto di potenziamento del triage del nostro coordinamento infermieristico, i percorsi fast track attivati con diverse unità operative come neurologia, pediatria, otorino, ostetricia e ginecologia e i protocolli con cardiologia e chirurgia per la presa in carico dopo l’accettazione da parte dello specialista. Siamo anche riusciti a dimezzare rispetto a cinque anni fa i tempi di permanenza dei codici maggiori». Gli otto presidi territoriali costieri hanno “ammorbidito” l’impatto con il flusso turistico, evitando l’accesso in Pronto Soccorso di circa cinquanta ulteriori pazienti al giorno.
«Anche il Pronto Soccorso di Tempio Pausania soffre di una grave e storica carenza di personale – sottolinea il Direttore del Presidio Ospedaliero "Paolo Dettori", Giorgio Chiarelli – ma abbiamo cercato di sopperire per quanto possibile a queste mancanze grazie alla sinergia tra medici, infermieri e Oss. È da sottolineare l’importante lavoro dei medici esterni, che ci hanno consentito di tenere aperto il Pronto Soccorso anche di notte e di affrontare casi anche più complicati rispetto ai codici bianchi e verdi, costruendo nel contempo una rete per le patologie tempodipendenti con le unità operative Utic e Ortopedia di Olbia, ma anche con Ortopedia di Alghero, Neurochirurgia di Nuoro e Otorinolaringoiatria di Sassari. Dall’inizio dell’anno abbiamo registrato l’accesso di circa 10.000 persone, con punte nei mesi estivi di 100 accessi giornalieri. Abbiamo fornito anche un ulteriore servizio ai cittadini, con le cosiddette “prestazioni bianche” di competenza dei medici di continuità assistenziale, la cui carenza si fa sentire anche in questo territorio».
«Nel mese di agosto abbiamo avuto punte di sessanta pazienti al giorno – afferma il dottor Pietro Fortuna, Responsabile del servizio di Pronto Soccorso di La Maddalena – e siamo a quota 7.700 pazienti nei primi otto mesi dell’anno. La nostra sfera d’interesse si estende anche alle isole dell’arcipelago, d’estate frequentate da numerose imbarcazioni e quindi da decine di migliaia di persone ogni giorno. Molti casi li abbiamo gestiti nella nostra struttura, cercando di ridurre al minimo i trasferimenti, mentre le patologie specialistiche e tempodipendenti sono state affrontate in sicurezza con il supporto dell’elisoccorso, sia su Sassari che su Olbia. Voglio sottolineare la grande abnegazione e il sacrificio di tutti gli operatori sanitari del Pronto Soccorso, dell’unità Mobi e di tutti gli operatori dell’ospedale "Paolo Merlo", che non si sono risparmiati nel coprire più turni per mancanza di personale o nel prolungare l’orario di servizio per effettuare i trasferimenti dei pazienti».
«Le strutture di emergenza-urgenza della Asl Gallura – afferma il Direttore Sanitario, Raffaele De Fazio – sono riuscite anche quest’anno a garantire un servizio essenziale. Abbiamo sopperito alle carenze di personale grazie alla professionalità degli operatori di Olbia, Tempio Pausania e La Maddalena e alla sinergia tra strutture e unità operative. C’è da dire che ancora una volta l’impatto turistico ha determinato il raddoppio del numero prestazioni dei Pronto Soccorso: è come se avessimo tutto l’anno la popolazione della Provincia di Sassari ma con un quarto del personale. Stiamo ottenendo il massimo risultato con i pochi strumenti che abbiamo. C’è la soddisfazione per essere riusciti, in queste difficili condizioni, a dare continuità al servizio grazie ai nostri operatori sanitari che sono l’essenza della nostra azienda. Ci auguriamo per il futuro di poter avere a disposizione più medici, per migliorare i servizi ai cittadini e tutelare i nostri lavoratori».
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