S.A.
5 settembre 2024
Glencore ferma linea zinco: Regione contro i vertici
L´assessore dell’industria, Emanuele Cani, ha incontrato, oggi, i vertici della Glencore i quali hanno illustrato il piano che prevede il ridimensionamento dello stabilimento della Portovesme srl nel polo industriale di Portovesme: non accettiamo declassificazione
CAGLIARI - Sarà sciopero di 24 ore, domani, alla Portovesme srl, nel Sulcis. Lo ha deciso il coordinamento sindacale territoriale di Cgil, Cisl e Uil dopo la decisione della Glencore di fermare la linea zinco lascando solo il Waelz trattamento dei fumi di acciaieria. L'astensione dal lavoro scatterà dalle 6 del mattino, mentre per 8 ore è convocata l'assemblea di tutte le lavoratrici e lavoratori diretti e indiretti. La vertenza va avanti da tempo dopo il blocco alle linee piombo e zinco (in parte) e lo stop alla fonderia di San Gavino. Non si è per ora concretizzato il progetto di riutilizzo della black mass per rigenerare le batterie di auto elettriche
L’assessore dell’industria, Emanuele Cani, ha incontrato, oggi, i vertici della Glencore i quali hanno illustrato il piano che prevede il ridimensionamento dello stabilimento della Portovesme srl nel polo industriale di Portovesme. «Per quanto riguarda la Regione, ha ribadito l’esponente dell’Esecutivo, non possiamo accettare in alcun modo il ridimensionamento dello stabilimento e una declassificazione che lascia in essere solo la parte minore. Da una multinazionale come Glencore - ha precisato Cani - ci saremmo aspettati un atteggiamento differente e propositivo, anche alla luce della disponibilità esplicitata, in più occasioni, dalla Regione».
«È chiaro - prosegue l’assessore dell’industria, che si sta creando un problema che riguarda non solo i livelli occupazionali, ma anche la prospettiva di sviluppo della Sardegna che, proprio in questi ultimi mesi, si sta spendendo per trovare soluzioni alle problematiche che sono presenti in campo. A questo punto, e alla luce della posizione manifestata dall’azienda, lo scenario cambia. Il problema - ha precisato Cani - sarà portato ai massimi livelli istituzionali. Chiediamo subito l’apertura di un tavolo di confronto con lo Stato, e quindi il Governo e il ministero del Made in Italy per affrontare il caso. Non è accettabile in alcun modo un comportamento di questo genere. Saremo pronti a fare valere le nostre ragioni e chiediamo sin da subito che le aziende rispettino gli impegni sottoscritti», ha concluso l’assessore dell’industria Emanuele Cani.
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