S.A.
4 settembre 2024
Presa di posizione di 16 sindaci: Governo attacca nostra Autonomia
L´allarme arriva da sedici primi cittadini sardi del campo largo di centrosinistra, tra i quali quelli di Cagliari, Sassari, Quartu, Alghero, Elmas e Pula, che hanno firmato un documento inviato alla presidente della Regione, Alessandra Todde, e a quello del Consiglio regionale, Piero Comandini
ALGHERO - Non fanno giri di parole i 16 sindaci sardi che tuonano contro il Governo: l'autonomia speciale della Sardegna "è sotto attacco": l'impugnazione da parte del governo della legge 5, che blocca per 18 mesi la realizzazione di impianti da energia rinnovabile in Sardegna, violerebbe le prerogative statutarie della Regione in materia urbanistica, paesaggistica e ambientale.
L'allarme che arriva dai primi cittadini del campo largo di centrosinistra, tra i quali quelli di Cagliari, Sassari, Quartu, Alghero, Elmas e Pula, è sottoscritto in un documento inviato alla presidente della Regione, Alessandra Todde, e a quello del Consiglio regionale, Piero Comandini. «L'atteggiamento del governo, che ha ricorso a un atto inusuale e straordinario come la richiesta di sospensiva per bloccare l'efficacia della legge regionale, è la cartina al tornasole della scarsa o nulla considerazione in cui è tenuta la nostra autonomia speciale - scrivono -, di quanto desueto ed anacronistico sia diventato il nostro istituto autonomistico».
Per i sindaci bisogna procedere in fretta e riscrivere lo Statuto Sardo: «Rinegoziare il patto costituzionale che lega la Sardegna allo Stato italiano - chiedono -. Un patto tra uguali, senza vincoli gerarchici, che assicuri alla Sardegna più poteri su tutte quelle materie dove più arrogante e invadente è la presenza dello Stato: servitù militari, paesaggio, ambiente, energia, beni culturali, ruolo internazionale della Regione». E rivendicano per questo «un ampio coinvolgimento della società sarda in tutte le sue articolazioni. Una mobilitazione dal basso del popolo sardo che deve vedere protagonista la presidente della Regione, a cui i cittadini, il 25 di febbraio, hanno affidato la salvaguardia delle nostre prerogative autonomistiche, la difesa della nostra identità di popolo».
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