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Cor 26 agosto 2024
In centinaia firmano l’appello per il recupero dell´Asinara
Antonio Albanese sposa con entusiasmo l’appello lanciato dall’associazione culturale “CineArena” - ad oggi sono centinaia le adesioni raccolte sull´isola e sulla piattaforma change - in occasione della XIX edizione del festival “Pensieri e Parole: libri e film all’Asinara”
In centinaia firmano l’appello per il recupero dell´Asinara

PORTO TORRES - «Il recupero di spazi così importanti, incastonati in un posto così meraviglioso, può offrire alle nuove generazioni grandi opportunità, crendo un fermento artistico nel rispetto dell’ambiente, così come fate voi da tempo». Antonio Albanese sposa con entusiasmo l’appello lanciato dall’associazione culturale “CineArena” - ad oggi sono centinaia le adesioni raccolte sull'isola e sulla piattaforma change - in occasione della XIX edizione del festival “Pensieri e Parole: libri e film all’Asinara”, rivolto alla presidente Todde per il recupero dell’ex supercarcere di Fornelli, la foresteria di Cala d’Oliva che ospitò i giudici Falcone e Borsellino, e il famoso bunker dove venne detenuto il boss mafioso Totò Riina. Ospite della prima giornata del festival (sabato 24 agosto) l’attore e regista lombardo è stato premiato per il suo “Cento domeniche”, film del 2023 scritto, diretto e interpretato dall’attore, proiettato durante la serata a lui dedicata, che ha commosso e indignato il pubblico dell’isola.

Sold out entrambe le giornate del festival ospitato a Fornelli, dedicato al cinema, alla musica e alla letteratura, una delle quattro tappe del circuito che coinvolge anche le isole di Tavolara, La Maddalena e San Pietro. Grande commozione anche per il monologo scritto da Gianni Caria “Rosario va in pensione”, interpretato dall’attore romano Giulio Scarpati, ospite della seconda serata del festival (domenica 25 agosto) nel quale l’ex Procuratore della Repubblica di Sassari, oggi sostituto Procuratore, dà voce al giovane magistrato Rosario Livatino, suo collega ad Agrigento quando venne ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990. «La scelta di scrivere qualcosa dedicata a Rosario – ha spiegato Caria - arriva dopo tanti anni dal suo omicidio per mettere tempo e lontananza a quegli eventi che naturalmente mi hanno molto toccato. Volevo parlare di ciò che è stato – ha aggiunto - e di ciò che invece poteva essere, dei rimpianti e delle speranze cancellate, dell’eroismo e del senso del dovere di questo giovane servitore dello Stato».

Alla storia del magistrato il regista Alessandro Di Robilant ha dedicato la celebre pellicola “Il giudice ragazzino”, che ha visto come protagonista nel 1994 un giovanissimo Scarpati che sull’isola ha celebrato il suo trentennale. «Per me è stato un onore interpretare Rosario, allora ebbi la fortuna anche di conoscere i suoi genitori – ha raccontato l’attore – ho vissuto quest’esperienza come uno spartiacque professionale, sentendo tutta la responsabilità della storia che stavamo raccontando».
Anche libri e racconti, come da tradizione, nelle due giornate del festival con il confronto tra Luana Ilardo, figlia di Luigi Ilardo, collaboratore di giustizia, ucciso dalla mafia nel 1996, e il direttore del Parco nazionale dell’Asinara Vittorio Gazale sul libro di Anna Vinci “Luigi Ilardo. Omicidio di Stato”, e la presentazione del giallo di Nora Venturini, regista teatrale e sceneggiatrice, “Una morte senza peso” insieme al presidente dell’ARCI Nord Sardegna, Franco Uda. E ancora il racconto su “Le Ribelli” del sociologo Nando Dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto e presidente onorario dell’associazione Libera con il giornalista Giacomo Mameli, dedicato alle storie di donne che hanno sfidato la mafia per amore, e lo sceneggiatore e regista Giorgio Amato con il suo "Il segreto di Natale”, nuovo lavoro del regista sardo de "Lo sposo indeciso".

Ed è stata anche la musica a coccolare gli ospiti del festival, nella prima serata con le “Canzoni dal Supercarcere” interpretate dall’attrice Daniela Cossiga e dal cantautore “Bandito” insieme al bassista Matteo Anelli e al rapper sassarese Salvatore Canneddu con note e parole dedicate al carcere e ai suoi mille significati, e nella seconda con il concerto “Mamma mia dammi cento lire”, dedicato alle storie e ai canti dell’emigrazione. Da segnalare anche il confronto su “Cent’anni con la radio accesa” nella prima serata del festival, animato dalla speaker radiofonica e conduttrice Giovanna Delvino, insieme ad Andrea Maurizi, presidente di Radio Uni Sassari e Carlo Pahler presidente di Rad-Uni, associazione delle Radio Universitarie italiane. «Questa è una delle edizioni alle quale ci sentiamo particolarmente legati – spiega il direttore artistico Sante Maurizi - e non solo perché ci avviciniamo a grandi passi al ventennale, ma anche perché, in accordo con comune e parco, abbiamo scelto di lanciare questo appello per rendere fruibili al pubblico delle strutture dell’isola chiuse da troppo tempo e che rappresentano uno dei migliori “pezzi” della memoria di questo Paese».
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