Cor
27 luglio 2024
Aeroporto Cagliari, Todde non chiarisce
«Noi continuiamo a pensare che l’aeroporto di Cagliari, che funziona tanto bene da essersi qualificato come primo aeroporto nazionale per qualità e che produce più utili della Coca Cola, rimanga pubblico. E noi, con lui, liberi di volare» dicono Alberto Bertolotti e Fausto Mura
CAGLIARI - «Sull’annosa vicenda dell’aeroporto di Cagliari, la presidente Todde ha rilasciato oggi alcune dichiarazioni di chiarimento che, però, non chiariscono granché. Anzi, purtroppo eludono il problema e forniscono alcune informazioni inesatte. Siamo certi che la presidente sia stata male informata e vogliamo sempre cogliere il senso ultimo delle sue dichiarazioni: l’aeroporto di Cagliari deve rimanere in mani pubbliche». Lo dichiarano Alberto Bertolotti, presidente di Confcommercio Sud Sardegna, e Fausto Mura, presidente di Federalberghi Sud Sardegna.
«Nel merito e circa le inesattezze, è utile precisare che non è vero che il superamento del limite dei cinque milioni di passeggeri imponga una cessione delle quote alla Camera di commercio, mentre è verissimo che il superamento di quel limite prevede il raddoppio del capitale sociale. Ciò che può ben essere realizzato dalla CCIAA di Cagliari-Oristano in considerazione della sua elevata patrimonializzazione – precisano Bertolotti e Mura –. In relazione all’elusione del problema, invece, giova ricordare allo staff giuridico della presidenza che la questione intorno alla quale l’intera vicenda si snoda è la procedura con la quale si intendono cedere le quote dell’aeroporto di Cagliari. E cioè bypassando la gara pubblica che consentirebbe, nel caso in cui proprio si voglia vendere la porta di casa, di farlo al miglior offerente e alla migliore proposta industriale».
«Che la Regione voglia un controllo sull’aeroporto è cosa buona e giusta. Non lo realizza certo con una quota del 5%, utile tutt’al più, a vedersi recapitare le convocazioni dell’assemblea. Neppure a chiederle – proseguono i due presidenti –. In sintesi, se la presidenza, meritoriamente, intende perseguire i principi di legalità, trasparenza e buona amministrazione, non ha che da chiedere che si seguano pedissequamente i punti decretati dalla Corte dei conti. Che prevedono che la Camera di Commercio non esondi i suoi limiti geografici, che si rispettino le norme europee e nazionali in materia di cessione di patrimonio pubblico e che non si aggirino le norme poste a garanzia della concorrenza tra gli operatori economici».
|