L´attacco nei confronti del consigliere comunale della Lega e presidente del Consiglio regionale uscente Michele Pais - mai nominato ma è inequivocabilmente a lui che fa riferimento il collega di maggioranza Giampietro Moro, consigliere nella Lista Città Viva - arriva all´indomani della polemica scoppiata in merito ad un presunto "siparietto a sfondo fascista" in Aula denunciato da alcuni movimenti della sinistra locale
ALGHERO - «Le sedute di Consiglio Comunale di Alghero si stanno svolgendo dall’inizio del mandato elettorale, a causa di lavori non conclusi del palazzo comunale, presso la sede del teatro civico. Questa location sta certamente destabilizzando qualche consigliere comunale, che anziché assolvere al proprio ruolo in maniera normale (ormai anche la normalità è un valore aggiunto), utilizza la maggiore assise cittadina per far sfoggio di comportamenti meno qualificanti ed opportuni che qualunque cittadino possa compiere. Ci si crede quasi attori di uno sceneggiato che possiamo definire tragicomico (o meglio solo tragico e per niente comico), sopratutto se si parte dal presupposto che proprio questo personaggio ha ricoperto fino a qualche settimana fa il ruolo più importante, prestigioso e certamente di garanzia della massima assise regionale. Quest’ultimo dato aggrava maggiormente la posizione del consigliere che dovrebbe, ancor prima di tutti gli altri, adottare comportamenti consoni e congrui all’aula e dimostrare di aver accresciuto in questi ultimi cinque anni maggiore rispetto dei luoghi deputati alla politica».
L'attacco nei confronti del consigliere comunale della Lega e presidente del Consiglio regionale uscente Michele Pais - mai nominato ma è inequivocabilmente a lui che fa riferimento il collega di maggioranza Giampietro Moro, consigliere nella Lista Città Viva - arriva all'indomani della polemica scoppiata in merito ad un presunto "siparietto a sfondo fascista" in Aula denunciato da alcuni movimenti della sinistra locale [
LEGGI]. «È chiaro che i compensi da consigliere comunale sono nettamente inferiori alle laute prebende ricevute nel corso del mandato a Cagliari, ma non per questo si deve calpestare la dignità dei luoghi algheresi nei quali si ratificano gli atti pubblici. Pertanto, seppur avendo smentito di aver sollevato il braccio scimmiottando un saluto romano durante la fase di votazione di una delibera, resta grave l’atteggiamento spavaldo e poco rispettoso che si mantiene durante i lavori in aula. Il presunto braccio teso ha solamente accresciuto l’imbarazzo nel quale il consigliere ha fatto inciampare tutta l’aula consiliare, che si trova oggi nella condizione di giustificarsi a causa della proverbiale leggerezza e ignoranza di un singolo consigliere che sarebbe dovuto essere esempio anche per i molti neofiti» incalza Moro che chiude con un invito rivolto allo stesso Pais: «È pertanto auspicabile che il consigliere prenda finalmente coscienza del proprio ruolo e del valore che i cittadini gli hanno attribuito ed inizi ad avere un atteggiamento almeno pari a quello di tutti i colleghi presenti in aula, sia appartenenti alla maggioranza che all’opposizione».