Roberto Ferrara
12 luglio 2024
L'opinione di Roberto Ferrara
Addizionale comunale e creatività politica
In questi giorni, il dibattito sull'abolizione dell'addizionale comunale sui diritti d'imbarco negli aeroporti sardi sta raggiungendo vette di creatività politica inaspettate. Alcuni nostri illustri rappresentanti sembrano aver trovato la chiave per sbloccare il potenziale turistico dell'isola: 6,50 euro. Ammettiamolo, per i residenti sardi che viaggiano frequentemente, l'abolizione di questa tassa potrebbe portare a un risparmio apprezzabile nel lungo periodo. Ma presentarla come la panacea per il turismo? Questo è, permettetemi, un volo pindarico degno delle migliori compagnie low-cost.
Per un turista, 6,50 euro rappresentano una frazione così minuscola del costo complessivo di una vacanza in Sardegna da risultare praticamente invisibile. Mi chiedo se i nostri politici credano davvero che i visitatori scelgano le loro destinazioni sfogliando un catalogo di tasse aeroportuali piuttosto che sognando le nostre spiagge cristalline o i nostri siti archeologici millenari. Se l'obiettivo è realmente incrementare il flusso turistico, suggerisco umilmente ai nostri rappresentanti di alzare lo sguardo dal foglio excel delle tasse aeroportuali e di guardare ciò che rende unica la Sardegna: il nostro patrimonio naturale, storico e culturale.
Elementi che, guarda caso, non compaiono nella bolletta dell'addizionale comunale. Migliorare l'accessibilità e la fruibilità di queste ricchezze, potenziare i servizi di accoglienza, investire in una promozione intelligente del territorio: queste sono le vere sfide per il turismo sardo. Ma forse sono concetti troppo complessi da inserire in un tweet o in un comunicato stampa ad effetto. Non fraintendetemi: se la tassa verrà abolita o, meglio ancora, se i proventi verranno effettivamente destinati ai Comuni, non potrei che essere d'accordo. Ma presentarla come la soluzione miracolosa per il turismo sardo è, nella migliore delle ipotesi, ingenuo; nella peggiore, fuorviante.
L’ultima notizia sulla poca appetibilità di Alghero, in particolare, denotata nel bando della continuità territoriale palesa proprio la mancanza di un marketing mirato e le carenze suesposte. Invito quindi i nostri politici a sollevare lo sguardo dalla calcolatrice e a concentrarsi su una visione più ampia e lungimirante del turismo sardo. La vera sfida non è contare quante persone atterrano nei nostri aeroporti risparmiando qualche euro, ma garantire che chi arriva possa vivere un'esperienza indimenticabile, tale da voler tornare e da raccomandare la Sardegna ad amici e parenti. Solo così potremo costruire un turismo sostenibile e di qualità, che porti benefici reali e duraturi all'economia e alla comunità sarda. E forse, solo allora, potremo dire di aver veramente compreso il valore dei nostri 6,50 euro, sia per i residenti che per i turisti.
|