Alessandra Cau
20 giugno 2024
Installazione in Piazza Ginnasio
“Sopra ogni cosa amo la tua anima”. I cittadini più attenti avranno senz’altro fatto caso a questa nuova installazione, opera dell’artista Stefano Serusi classe 1980, collocata su una parete cieca e laterale di un edificio in Via Ardoino 92, affacciante in Piazza Ginnasio
ALGHERO - “Sopra ogni cosa amo la tua anima”. I cittadini più attenti avranno senz’altro fatto caso a questa nuova installazione, opera dell’artista Stefano Serusi classe 1980, collocata su una parete cieca e laterale di un edificio in Via Ardoino 92, affacciante in Piazza Ginnasio (ex Piazza Sventramento). Installazione che rappresenta una nuova tappa del Progetto In Sacro Itinere, nato nel 1996, che solo due anni fa ha ripreso vigore. Si tratta di un percorso di opere d’arte permanenti sulle vie processionali della Settimana Santa algherese. L’intento è quello di coniugare le tradizioni popolari della città con l’arte contemporanea.
La collocazione non è casuale: si trova non distante dalla Chiesa della Misericordia, custode dei simboli della Settimana Santa e prima stazione della Via Crucis. L’installazione si adatta perfettamente allo spazio circostante in quanto la struttura scultorea è realizzata in ceramica smaltata, eseguita dalla ceramista Elisabetta Frau, che richiama la cupola di San Michele, protagonista della piazza. La frase, oggetto dell’opera, è tratta da una raccolta di poesie di una poetessa argentina nata nel Canton Ticino, Alfonsina Storni. Le parole che compongono il verso sono modellate come un ramo rampicante percorso da spine, un riferimento ai temi della Settimana Santa ma anche alla vita tormentata della poetessa morta suicida nel 1938, la cui prima raccolta ha come titolo “L’inquietudine del roseto”.
Il Progetto In Sacro Itinere ha ripreso vigore dopo vent’anni grazie all’Associazione culturale “Uffici d’arte”, con il sostegno e il patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Alghero, presieduto da Alessandro Cocco, e della Fondazione Meta. Sono state inoltre collocate tre opere degli artisti Igino Panzino, Aldo Contini e Giovanni Carta, con la curatela di Mariolina Cosseddu.
Progetti come questo arricchiscono la città, valorizzano spazi prima dimenticati, come una parete che fino agli anni ’70 aderiva ad un palazzo ormai demolito. Rappresentano una grande risorsa per Alghero anche in ottica turistica.
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