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Alguer.itnotiziealgheroOpinioniElezioniNon priviamoci della libertà di scegliere il sindaco
Monica Chessa 6 giugno 2024
L'opinione di Monica Chessa
Non priviamoci della libertà di scegliere il sindaco
<i>Non priviamoci della libertà di scegliere il sindaco</i>

Questi sono i momenti importanti e quando passano segnano l’orizzonte, come attimi sfuggiti, poi, soli restano a lasciare spazio ai rammarichi. La vita è segnata dal tempo e questo è ancora il nostro; quindi, bisogna farsi guidare dal sentimento attivo se si vuole cambiare il passo delle cose che determinano la vita della nostra comunità che solo noi possiamo migliorare. Pensiamo a quando non tutti potevano votare, quando nel 1946 noi donne per la prima volta lo abbiamo potuto fare. Non dimentichiamo le battaglie per la libertà che ci è costatata generazioni di sofferenze e di lotte con la perdita di troppe vite e l’impegno di enormi fatiche per far risorgere la nostra civiltà che oggi ci fa vivere il presente, sempre più nuovo e migliore dal punto di vista dell’efficienza e delle possibilità di azione, grazie anche alle tecnologie figlie del progresso, nato da un benessere collettivo che ha gemmato ed è diventato fiore, energia e vita moderna.

Oggi però rischiamo di perdere tutto, perché manca la partecipazione alle scelte, è venuto meno lo spirito di presenza ormai sostituito dall’indifferenza portata a galla dalla esistenza parallela, surrogata in una virtualità che ha fagocitato le nuove generazioni, in un buco nero basato sull’incuranza e sul deficit morale ormai ingrediente delle etichette di appartenenza. Ci possiamo ancora salvare, per questo bisogna rimboccarsi le maniche e risalire in superficie dove la luce della quotidianità non deve far paura, ma anzi ha bisogno di essere riconquistata. Noi donne questo lo abbiamo capito ed è per questo che una ad una a prescindere dal punto di appartenenza ideologica, siamo partecipi della nuova politica quella delle libere idee e delle azioni aperte al cambiamento. Ebbene sì, noi siamo le protagoniste del nuovo passo, quello deciso che va avanti anche quando stiamo nelle nostre case a badare alla buona conduzione della vita in famiglia. Il nostro è un respiro politico giusto e determinato affinché tutta la comunità ne possa trarre beneficio. Comunque sia, nonostante tutto l’impegno che ognuno di noi possa metterci, rimaniamo indietro e le cose non si muovono verso quella luce splendente del benessere collettivo.

Oggi manca l’interesse non c’è partecipazione, è troppo facile però, lasciar fare tutto agli altri e non occuparsene, per poi vedere il nostro futuro cedere alla poca concretezza delle parole sole. Dobbiamo mettere fine all’indifferenza e reagire, c’è una possibilità, si può scegliere, possiamo ancora votare per dire la nostra e sentirci parte della società civile in modo attivo. Per questo anche io che come tutti voi ho i miei impegni familiari, doveri di madre e di figlia nei confronti dei genitori anziani, ho sentito il bisogno di esserci di impegnarmi affinché le cose possano migliorare, perché la nostra Alghero possa tornare ad essere la casa di tutti i suoi figli e sia il lavoro, la vita e l’amore di cui tutti abbiamo bisogno. Non facciamoci aspettare, andiamo a votare facciamolo perché il nostro tempo possa dire che noi c’eravamo. Noi facciamo la nostra storia, noi siamo gli algheresi di questa epoca e come chi ci ha preceduti siamo chiamati a lasciare il nostro segno.



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