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30 maggio 2024
Treno a idrogeno, l´altolà alla Todde
«La Regione stoppi l’inutile e dannoso progetto dell’Arst». È la presa di posizione dei tre candidati sindaci di Sassari, Alghero e Sorso per il campo largo, Giuseppe Mascia, Raimondo Cacciotto e Maria Giovanna Delrio
ALGHERO - «Arst non tratti il nord ovest Sardegna come un campo per sperimentazioni incompatibili con le esigenze di tutela ambientale, con le specificità delle aree a vocazione rurale e, soprattutto, con l’aspirazione a collegamenti metro-tranviari in grado di penetrare in ambito urbano e collegare i centri delle città tra loro, con il porto e con l’aeroporto, collegamenti degni di un territorio che punta a un immediato futuro metropolitano». È la presa di posizione dei tre candidati sindaci di Sassari, Alghero e Sorso per il campo largo, Giuseppe Mascia, Raimondo Cacciotto e Maria Giovanna Delrio. Da poco l’Arst ha annunciato un piano per un collegamento ferroviario a scartamento ridotto, con annesso impianto di produzione di idrogeno da impiegare per alimentare i treni e, in futuro, gli autobus. Il progetto da 124 milioni di euro è al vaglio degli uffici regionali per la Valutazione sull’impatto ambientale.
«La Regione fermi quest’inutile e dannoso spreco di risorse», è l’appello di Mascia, Cacciotto e Delrio alla presidente del governo isolano, Alessandra Todde. I tre candidati sindaci della dorsale metropolitana del nord ovest Sardegna, territorio che da tempo sogna un unico collegamento tra i tre centri abitati ma anche con il porto di Porto Torres e l’aeroporto di Fertilia, sono ostili a un progetto «che anzitutto manca del requisito essenziale del coinvolgimento della comunità su scelte strategiche come i trasporti e i collegamenti», affermano. «Asrt ha pagato i treni a idrogeno circa cinque volte più del costo di un treno ibrido», rimarcano. «Tra l’altro sono prototipi, difficilmente saranno convertiti e omologati entro il giugno 2026, quando scadrà il finanziamento del Pnrr», insistono Giuseppe Mascia, Raimondo Cacciotto e Maria Giovanna Delrio.
Non solo. «L’impianto fotovoltaico e l’elettrolizzatore, necessari per produrre l’idrogeno, comprometterebbero le aree agricole, senza trascurare i problemi di stoccaggio e trasporto dell’idrogeno prodotto in surplus». Ma lascia perplessi anche l’idea che per andare in aeroporto si debba cambiare treno a Mamuntanas. «È una scelta fuori da ogni seria programmazione», accusano i tre candidati sindaci. «Si imponga ad Arst di ammodernare la linea ferroviaria tra Alghero, Sassari e Sorso, rendendola una vera metro-tranvia territoriale con frequenze, sicurezza, velocità e comfort adeguati», chiedono. Giuseppe Mascia, Raimondo Cacciotto e Maria Giovanna Delrio ribadiscono quanto è scritto nei loro programmi per il governo della nascitura città metropolitana.
«Il tema della mobilità è cruciale per promuovere lo sviluppo urbano e territoriale e per far diventare Sassari perno dei processi di sviluppo del Nord Sardegna», sostiene Mascia, secondo cui «Sassari è una città diffusa, contraddistinta da una marcata dispersione urbana, al di fuori di ogni disegno pianificatorio». Motivo per cui, fa eco Cacciotto, «occorre fare scelte coerenti con il Programma regionale di sviluppo e il Piano regionale dei trasporti», mentre per Delrio «è necessario armonizzare la pianificazione dello sviluppo territoriale e urbanistico con la pianificazione delle infrastrutture e dei trasportisti». L’invito dei tre portabandiera del campo largo è chiaro. «Si pensi a migliorare e completare la rete stradale, funzionale anche a garantire un migliore trasporto pubblico su gomma», affermano. Ma soprattutto «si sviluppino e si valorizzino i collegamenti su ferro - chiosano – come struttura portante del trasporto pubblico locale della futura città metropolitana, connettendo i centri principali fra loro, con il porto e con l’aeroporto».
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