Raffaella Sanna
30 maggio 2024
L'opinione di Raffaella Sanna
Capacità di programmare e senso di responsabilità
Ciò che farà la differenza nella gestione di Alghero nei prossimi 5-10 anni sarà una reale capacità di programmazione, in tutti gli ambiti. Solo un'impostazione dei lavori seria, di qualità, non improvvisata ma basata sullo studio e sulla conoscenza, una regia con una chiara visione d'insieme a medio e lungo termine per Alghero e la programmazione congiunta tra i diversi assessorati, sempre più interdipendenti tra loro, potranno consentire di passare dalla costante gestione dell'urgenza, ad una gestione sempre più guidata dalla programmazione e dalla pianificazione, ottimizzando le risorse, spesso scarse, evitando di sprecarle. Una legislatura non basterà a fare ciò che oggi è necessario e vitale per Alghero, ma sarà più che sufficiente per impostare una gestione che aggiusti il tiro. La collaborazione e il lavoro congiunto tra gli assessorati saranno fondamentali, così come il costante contatto con l'esterno, a partire dalle realtà confinanti nel territorio per poi passare al livello regionale e nazionale fino ad arrivare a quello europeo ed internazionale.
Oggi abbiamo l'opportunità di entrare istantaneamente in contatto con persone e realtà come mai prima d'ora. I comuni hanno occasioni preziose per interagire con realtà simili, a partire da reti come ANCI per arrivare alle partecipazioni a progetti nazionali ed europei, ancora troppo rare per Alghero. Si può, e si deve, stare in contatto costante con municipalità che hanno già affrontato gli stessi problemi e sono arrivate con successo a risposte e soluzioni efficaci. Si deve collaborare, scambiare, conoscere, prendere spunto, in ogni tematica. È un tesoro a portata di mano che prima non avevamo. Sfruttiamolo. E abbiamo a disposizione una ricchezza che usiamo ancora molto male: un accesso alle informazioni e ai dati impensabile solo 10 anni fa. Approfittiamone. Usiamoli per studiare a fondo i problemi, perché se non li conosciamo davvero, non possiamo trovar le soluzioni. Occorre prima di tutto fare una ricognizione dello stato attuale, delle competenze ed esperienze già in seno alla macchina amministrativa, che sono sicuramente tante. Sarà un lavoro lungo ed articolato che richiede capacità di gestione, delle persone prima di tutto, fattore chiave presente in qualunque discorso programmatico e politico e raramente attuato in modo efficace: sentiamo a sinistra e a destra che le persone devono essere al centro, ma sono ancora rari gli esempi in cui si parte davvero dalle persone, riuscendo ad ottenere da loro il meglio e mantenendo viva la loro motivazione.
E' vero allo stesso tempo che chiunque, nessuno escluso, deve fare la sua parte. E' ora che tutti vengano chiamati al senso di responsabilità, chi governa la città e i cittadini tutti. Ma l'approccio deve essere diverso da quello che ci viene più facile: dobbiamo essere disposti all'inclusione vera e a mettere la nostra persona realmente a fianco all'altro. Ogni categoria sente il suo problema come il più grave e il più urgente. È fisiologico che sia così. Tutti gli ambiti hanno problemi urgenti. Tutte le categorie di cittadini si sentono in sofferenza: gli imprenditori, gli agricoltori, i commercianti, gli artigiani, il personale sanitario, i liberi professionisti, i dipendenti pubblici, le famiglie, i giovani, gli anziani, le associazioni, e potremmo aggiungerne tanti altri. E ricopriamo ognuno diversi ruoli contemporaneamente. Ognuno è portatore di interessi e di problemi che sente urgenti e per i quali vuole risposte, possibilmente subito. Esigenza vera, lecita e sacrosanta. Se però si affianca a questo la consapevolezza che tutti hanno una loro ragione, se ci si sposta un pò dal proprio punto di vista, sarà più facile comprendere, aprirsi, ascoltarsi, studiando soluzioni condivise. Si tratta di mettere da parte un piccolo pezzo del nostro bisogno per lasciare come unico faro l'obiettivo comune, di allenarsi all'ascolto, alla negoziazione, alla conciliazione. Deve farlo chi governa e devono farlo i cittadini. E si tratta di amare davvero Alghero e di prendersene cura tutti.
Questa apertura mentale, questo approccio partecipato e uno spirito più collettivo agevoleranno la collaborazione e la costruzione di soluzioni durature. E aiuteranno a ravvivare la fiducia nella politica mettendo un pò a tacere l'astensionismo. Diversamente si faranno sempre gli stessi errori e i problemi rimarranno lì, senza soluzione come sempre, con i soliti pochi che porteranno acqua al proprio mulino. Giocherà un ruolo chiave la comunicazione efficace da parte della politica verso il cittadino. Spesso l'obiettivo non è informarlo ma solo farlo schierare. Si strumentalizzano temi caldi, senza proporre contenuti di sostanza, lasciando i cittadini confusi, arrabbiati, con un sovraccarico di notizie e poca informazione realmente utile a capire. Le persone non hanno bisogno di conflitti, né di guerre e contrapposizioni, ne è già piena la loro vita quotidiana. Hanno bisogno di essere viste, ascoltate, aiutate, coinvolte. Danno il loro meglio quando di sentono parte di qualcosa e, al netto di tutto, stanno meglio quando vedono positività e qualità. Se si terrà sempre presente questo, saranno tutti i cittadini, non solo la giunta comunale, a governare Alghero.
*candidata nella lista del Partito democratico ad Alghero
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